giovedì 22 settembre 2011

NOVENA A S. MICHELE ARCANGELO (Indulgenza parziale quotidiana e plenaria alla fine)

 


Nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito Santo


O Dio vieni a salvarci

Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

INNO  
Te, o splendore e virtù del Padre, Te, o Gesù, vita dei cuori, noi lodiamo fra gli Angeli che pendono dal labbro tuo. Sotto di Te una schiera forte di migliaia di duci milita, ma in segno di salvezza, Michele vittorioso spiega la Croce. Egli spinge il fiero capo del dragone nei profondi abissi, e il duce con i ribelli dalla rocca celeste fulmina. Contro il capo della superbia seguiamo questo Principe, affinché dal trono dell’Agnello ci sia data la corona di gloria. A Dio, Padre sia gloria, che Colui che redense il Figlio e lo Spirito Santo unse, li custodisce per mezzo degli Angeli. Così sia. Al cospetto degli Angeli canterò a Te, Dio mio. Ti adorerò nel tempio Santo tuo e loderò il Nome tuo.
PREGHIAMO:
Concedi, Onnipotente Dio, che col patrocinio di San Michele Arcangelo, camminiamo sempre verso il cielo e siamo aiutati nel cielo dalle preghiere di Colui del quale in terra predichiamo la gloria. Per Cristo nostro Signore. Così sia.  

PRIMA GRAZIA Ti domandiamo, o Arcangelo San Michele, insieme col Principe del primo Coro dei Serafini, che Tu voglia accendere il nostro cuore con le fiamme del santo amore e che per mezzo tuo possiamo spregiare i lusinghieri inganni dei piaceri del mondo.  
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
SECONDA GRAZIA Ti chiediamo umilmente, o Principe della celeste Gerusalemme, insieme col Capo dei Cherubini, che ti ricordi di noi, specialmente quando saremo assaliti dalle suggestioni del nemico infernale, così col tuo aiuto, divenuti vincitori di satana, facciamo di noi stessi un intero olocausto a Dio nostro Signore.  
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
TERZA GRAZIA Devotamente ti supplichiamo, o invitto Campione del Paradiso, che insieme con Principe del terzo Coro, cioè dei Troni, non permetti che noi, tuoi fedeli, siamo oppressi degli spiriti infernali, né da infermità.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
QUARTA GRAZIA Umilmente in terra prostrati Ti preghiamo, o nostro primo ministro della Corte dell’Empireo, che insieme col Principe del quarto Coro, cioè delle Dominazioni, difendi il Cristianesimo, in ogni sua necessità, ed in particolare il Sommo Pontefice, aumentandolo di felicità e grazia in questa vita e gloria nell’altra.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
QUINTA GRAZIA Ti preghiamo, o santo Arcangeloche insieme col Principe del quinto Coro, cioè delle Virtù, Tu voglia liberare noi tuoi servi, dalle mani dei nostri nemici sia occulti come palesi; liberaci da falsi testimoni, libera dalle discordie questa Nazione ed in particolare questa città da fame, peste e guerra; liberaci anche da folgori, tuoni, terremoti e tempeste, cose che il drago dell’Inferno è solito provocare a nostro danno.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
SESTA GRAZIA Ti scongiuriamo, o Conduttore delle Angeliche squadre, e ti preghiamo insieme col Principe, che tiene il primo luogo fra le Potestà le quali costituiscono il sesto Coro, anche tu voglia provvedere alle necessità di noi tuoi servi, di questa Nazione, ed in particolare, di questa città, con il dare alla terra la fecondità desiderata e la pace e la concordia tra i governanti cristiani.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
SETTIMA GRAZIA Ti chiediamo, o Principe degli Angeli Michele, che insieme col capo dei Principati del settimo Coro, Tu voglia liberare noi tuoi servi e tutta questa Nazione ed in particolare questa città dalle infermità fisiche e molto più da quelle spirituali.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
OTTAVA GRAZIA Ti supplichiamo, o Santo Arcangelo, che insieme col Principe degli Arcangeli dell’ottavo Coro e con tutti i nove Cori, Tu abbia cura di noi in questa vita presente e nell’ora della nostra agonia e quando saremo per esalare l’anima, così, sotto la tua protezione, rimanendo vincitori di satana, giungiamo a godere la divina Bontà con Te, nel Santo Paradiso.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
NONA GRAZIA Ti preghiamo finalmente, o gloriosissimo Principe e difensore della Chiesa militante e trionfante, che Tu voglia, in compagnia del capo degli Angeli del nono Coro, custodire e patrocinare i tuoi devoti e noi con tutti i nostri familiari e tutti quelli che si sono raccomandati alle nostre preghiere, affinché con la tua protezione, vivendo in modo santo, possiamo godere Dio insieme con Te e tutti gli Angeli per tutti i secoli dei secoli. Così sia.
Pater, 3 Ave.  San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.
Un Padre Nostro a San Michele, uno a San Gabriele, uno a San Raffele e uno al nostro Angelo Custode.
   Prega per noi, beatissimo Michele, principe di Dio. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. 

PREGHIAMO Onnipotente ed Eterno Dio, che nella tua somma bontà assegnasti in modo mirabile l’Arcangelo Michele come gloriosissimo Principe della Chiesa per la salvezza degli uomini, concedi che con il suo salvifico aiuto meritiamo di essere efficacemente difesi di fronte a tutti i nemici in modo che, al momento della nostra morte, possiamo essere liberati dal peccato e presentarci alla tua eccelsa beatissima Maestà. Per Cristo Nostro Signore. Amen. 

Il Rosario ...I misteri e quando si recitano


Misteri gaudiosi (o della gioia)

(da recitarsi il lunedì e il sabato)
  1. L'annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria Vergine
  2. La visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta
  3. La nascita di Gesù
  4. La presentazione di Gesù al Tempio
  5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio

[modifica]Misteri dolorosi (o del dolore)

(da recitarsi il martedì e venerdì)
  1. L'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi
  2. La flagellazione di Gesù alla colonna
  3. L'incoronazione di spine
  4. Gesù è caricato della Croce
  5. La crocifissione e la morte di Gesù
La crocifissione di Gesù, quinto dei misteri dolorosi

[modifica]Misteri gloriosi (o della gloria)

(da recitarsi il mercoledì e la domenica)
  1. La resurrezione di Gesù
  2. L'ascensione di Gesù al Cielo
  3. La discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo
  4. L'assunzione di Maria Vergine al Cielo
  5. L'incoronazione di Maria Vergine

[modifica]Misteri luminosi (o della luce)

(da recitarsi il giovedì)
  1. Il battesimo di Gesù nel fiume Giordano
  2. Le nozze di Cana
  3. L'annuncio del Regno di Dio
  4. La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
  5. L'istituzione dell'Eucaristia

SIGNORE, MI HAI AFFERRATO… (Michel Quoist)


Signore, mi hai afferrato, e non ho potuto resisterTi.
Sono corso a lungo, ma Tu m’inseguivi.
Prendevo vie traverse, ma tu le conoscevi.
Mi hai raggiunto. Mi sono dibattuto.
Hai vinto!
Eccomi, o Signore, ho detto sì, all’estremo del soffio e della lotta, quasi mio malgrado; ed ero là, tremante come un vinto alla mercé del vincitore, quando su di me ha posato il Tuo sguardo di Amore.

Ormai è fatto, Signore, non potrò più scordarTi.
In un attimo mi hai conquistato,in un attimo mi hai afferrato.
I mie dubbi furono spazzati, i miei timori svanirono; perché Ti ho riconosciuto senza vederTi,
Ti ho sentito senza toccarTi, Ti ho compreso senza udirTi.
Segnato dal fuoco del Tuo Amore, ormai è fatto, Signore, non potrò più scordarTi.
Ora, Ti so presente, al mio fianco, ed in pace lavoro sotto il Tuo sguardo di Amore.
Non conosco più lo sforzo di pregare: mi basta alzare gli occhi dell’anima verso di Te per incontrare il Tuo sguardo. E ci comprendiamo. Tutto è chiaro. Tutto è pace.

In certi momenti, grazie o Signore, Tu m’invadi irresistibile, come il mare lentamente inonda la spiaggia; oppure improvvisamente Tu mi afferri, come l’innamorato stringe tra le braccia il suo amore.
E non posso più nulla, bisogna che mi fermi. Sedotto, trattengo il respiro; svanisce il mondo, sospendi il tempo.Vorrei che questi minuti durassero ore…
Quando Ti ritrai, lasciandomi di fuoco e sconvolto da gioia profonda, non ho un’idea di più, ma SO che Tu mi possiedi maggiormente. Alcune mie fibre sono più profondamente toccate, la ferita s’è allargata, e sono un po’ più prigioniero del Tuo Amore.

Signore, Tu crei ancora il vuoto attorno a me, ma in un modo diverso questa volta.
Per il fatto che sei troppo grande ed eclissi ogni cosa. Quello che amavo mi sembra inezia, e sotto il fuoco del Tuo Amore si sciolgono i miei desideri umani come cera al sole.
Che m’importano le cose! Che m’importa il mio benessere! Che m’importa la mia vita!
Non desidero più altro che Te, non voglio più altro che Te.

Lo so, gli altri lo dicono: “È pazzo!”.
Ma, o Signore, lo sono loro.

martedì 20 settembre 2011



SANTO ROSARIO MISTERI DEL DOLORE


Nel NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN
Misteri Dolorosi:
Gesù muore per salvarci. O Maria, tu, che hai seguito Gesù passo passo sulla via del Calvario, incamminaci nella estasi dei misteri dolorosi della nostra salvezza.

1° - Mistero del Dolore: L'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi
«Da me non stare lontano mio Dio, perché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta... Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza» (Salmo 21/37). Gocce di sangue divennero i nostri peccati in quella notte del Giovedì Santo, nell'orto degli ulivi; gocce di sangue che cadevano al suolo mentre Gesù, l'innocente, prendeva sulle sue spalle il peccato del mondo. Se solo riflettessimo più spesso quanto gli siamo costati, se solo capissimo che a causa dei nostri peccati «Gesù è in agonia fino alla fine del mondo» (Pascal).
 1 Pater - 10 Ave e 1 Gloria
Gesù mio Perdona i nostri peccati salvaci dal fuoco dell Inferno, porta in cielo tutte le anime specialmente le più bisognose della tua misericordia

2° - Mistero del Dolore: La flagellazione di Gesù Cristo alla colonna
«Quelli gridavano a gran voce: sia crocifisso, sia crocifisso! Allora Pilato rilasciò Barabba e fatto flagellare Gesù lo consegnò loro, perché fosse crocifisso» (Matteo 27). I colpi dei flagelli inflitti dalla crudeltà umana penetrano nella carne del Santo di Dio e la lacerano. «Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi», dice il salmo. O Dio, ti preghiamo per tutti i crocifissi del mondo; quelli viventi che prolungano nella loro carne la tua passione; gli ammalati, i sofferenti, i perseguitati per causa della giustizia. Venga presto il tuo Regno, Signore, regno di amore e di pace!

3° - Mistero del Dolore: Gesù è coronato di spine
«Rispose Gesù a Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo, però tu lo dici, io sono re. Per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”» (Giovanni 18). Pilato presenta Gesù alla folla: «Ecco il vostro Re!». Re da burla: schiaffeggiato, riempito di sputi e di scherni. Signore, se tu hai saputo patire tanto per noi, forse che noi non potremo sopportare qualche pena per amore tuo? «Chi ci separerà dell'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, il pericolo, la spada?» (Romani 8,25). Nulla ci separi mai da te o Signore!

4° - Mistero del Dolore: Gesù carico della croce sale al Calvario
«Signore, davanti a te ogni mio desiderio e il mio gemito a te non è nascosto. Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi» (Salmo 37). La Croce è pesante e ti schiaccia a terra, mentre tu sali barcollante la via del Calvario. Non può mancare la Madre, Agnella immacolata. Anche lei è strettamente associata alla tua opera di Redenzione per la salvezza del mondo; eppure, dentro a tanto dolore e a tanta pena, già si cela un'aurora di luce.

5° - Mistero del Dolore: Gesù viene crocifisso e muore
«Cristo patì per voi lasciandovi un esempio perché ne seguiate le orme. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, ...dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pietro 2). Eccola ora la Madre tua e nostra, ai piedi della Croce! Mentre contempla il corpo straziato del figlio trapassato dai chiodi e sospeso fra cielo e terra, ella genera con lui un'umanità nuova, lavata nel suo sangue e liberata dalla schiavitù del peccato. O Maria, per i meriti della Passione del tuo Figlio, liberaci dal Male!

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Domenica, 18 settembre 2011


Cari fratelli e sorelle!

Nella liturgia di oggi inizia la lettura della Lettera di San Paolo ai Filippesi, cioè ai membri della comunità che l’Apostolo stesso fondò nella città di Filippi, importante colonia romana in Macedonia, oggi Grecia settentrionale. Paolo giunse a Filippi durante il suo secondo viaggio missionario, provenendo dalla costa dell’Anatolia e attraversando il Mare Egeo. Fu quella la prima volta in cui il Vangelo giunse in Europa. Siamo intorno all’anno 50, dunque circa vent’anni dopo la morte e la risurrezione di Gesù. Eppure, nellaLettera ai Filippesi, è contenuto un inno a Cristo che già presenta una sintesi completa del suo mistero: incarnazione, chenosi, cioè umiliazione fino alla morte di croce, e glorificazione. Questo stesso mistero è diventato un tutt’uno con la vita dell’apostolo Paolo, che scrive questa lettera mentre si trova in prigione, in attesa di una sentenza di vita o di morte. Egli afferma: “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno” (Fil 1,21). E’ un nuovo senso della vita, dell’esistenza umana, che consiste nella comunione con Gesù Cristo vivente; non solo con un personaggio storico, un maestro di saggezza, un leader religioso, ma con un uomo in cui abita personalmente Dio. La sua morte e risurrezione è la Buona Notizia che, partendo da Gerusalemme, è destinata a raggiungere tutti gli uomini e i popoli, e a trasformare dall’interno tutte le culture, aprendole alla verità fondamentale: Dio è amore, si è fatto uomo in Gesù e con il suo sacrificio ha riscattato l’umanità dalla schiavitù del male donandole una speranza affidabile.

San Paolo era un uomo che riassumeva in sé tre mondi: quello ebraico, quello greco e quello romano. Non a caso Dio affidò a lui la missione di portare il Vangelo dall’Asia Minore alla Grecia e poi a Roma, gettando un ponte che avrebbe proiettato il Cristianesimo fino agli estremi confini della terra. Oggi viviamo in un’epoca di nuova evangelizzazione. Vasti orizzonti si aprono all’annuncio del Vangelo, mentre regioni di antica tradizione cristiana sono chiamate a riscoprire la bellezza della fede. Protagonisti di questa missione sono uomini e donne che, come san Paolo, possono dire: “Per me vivere è Cristo”. Persone, famiglie, comunità che accettano di lavorare nella vigna del Signore, secondo l’immagine del Vangelo di questa domenica (cfrMt 20,1-16). Operai umili e generosi, che non chiedono altra ricompensa se non quella di partecipare alla missione di Gesù e della Chiesa. “Se il vivere nel corpo – scrive ancora san Paolo – significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere” (Fil 1,22): se l’unione piena con Cristo al di là della morte, o il servizio al suo corpo mistico in questa terra.

Cari amici, il Vangelo ha trasformato il mondo, e ancora lo sta trasformando, come un fiume che irriga un immenso campo. Rivolgiamoci in preghiera alla Vergine Maria, perché in tutta la Chiesa maturino vocazioni sacerdotali, religiose e laicali per il servizio della nuova evangelizzazione.




Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle, ieri a Torino è stato proclamato Beato Mons. Francesco Paleari, della Società dei S
acerdoti di San Giuseppe Cottolengo. Nato a Pogliano Milanese nel 1863, da umile famiglia contadina, entrò giovanissimo in seminario e, subito dopo l’Ordinazione, si dedicò ai poveri e ai malati nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, ma anche all’insegnamento, distinguendosi per la sua affabilità e pazienza. Rendiamo lode a Dio per questo luminoso testimone del suo amore!

lunedì 19 settembre 2011

L'uomo che ho scelto per la mia vita


Gli uomini della mia vita


Lodi mattutine 19-09-2011

 Liturgia delle Ore - Lodi Mattutine
I SETTIMANA DEL SALTERIO DEL T. O. - LUNEDÌ
LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
O sole di giustizia,
Verbo del Dio vivente,
irradia sulla Chiesa
la tua luce immortale.

Per te veniamo al Padre,
fonte del primo amore,
Padre d'immensa grazia
e di perenne gloria.

Lieto trascorra il giorno
in umiltà e fervore;
la luce della fede
non conosca tramonto.

Sia Cristo il nostro cibo,
sia Cristo l'acqua viva:
in lui gustiamo sobrii
l'ebbrezza dello Spirito. Amen.

1^ Antifona
Al mattino ti prego, Signore,
ascolta la mia voce!

SALMO 5, 2-10. 12-13
   Preghiera del mattino per avere l'aiuto del Signore
Quelli che hanno accolto il Verbo e diventano sua dimora esulteranno per sempre.
Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: *
intendi il mio lamento.

Ascolta la voce del mio grido, †
o mio re e mio Dio, *
perché ti prego, Signore.

Al mattino ascolta la mia voce; *
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.

Tu non sei un Dio che si compiace del male; †
presso di te il malvagio non trova dimora; *
gli stolti non sostengono il tuo sguardo.

Tu detesti chi fa il male, †
fai perire i bugiardi. *
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.

Ma io per la tua grande misericordia †
entrerò nella tua casa; *
mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio.

Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici; *
spianami davanti il tuo cammino.

Non c'è sincerità sulla loro bocca, *
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto, *
la loro lingua è tutta adulazione.

Gioiscano quanti in te si rifugiano, *
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno *
quanti amano il tuo nome.
Signore, tu benedici il giusto: *
come scudo lo copre la tua benevolenza.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Al mattino ti prego, Signore,
ascolta la mia voce!

2^ Antifona
Lodiamo il tuo nome glorioso,
Signore, nostro Dio.

CANTICO 1 Cr 29, 10-13   Solo a Dio l'onore e la gloria
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo (Ef 1, 3).


Sii benedetto Signore,
Dio di Israele, nostro padre, *
ora e sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, †
la gloria, la maestà e lo splendore, *
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore; *
tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
Da te provengono ricchezza e gloria; *
tu domini tutto;

nella tua mano c'è forza e potenza; *
dalla tua mano ogni grandezza e potere.
Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo *
e lodiamo il tuo nome glorioso.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Lodiamo il tuo nome glorioso,
Signore, nostro Dio.

3^ AntifonaGloria al Signore nel suo tempio:
egli regna per sempre.

SALMO 28   Il Signore proclama solennemente la sua parola

Ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il figlio mio prediletto (Mt 3,17).


Date al Signore, figli di Dio, *
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome, *
prostratevi al Signore in santi ornamenti.

Il Signore tuona sulle acque, †
il Dio della gloria scatena il tuono, *
il Signore, sull'immensità delle acque.

Il Signore tuona con forza, *
tuona il Signore con potenza.
Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.

Fa balzare come un vitello il Libano *
e il Sirion come un giovane bufalo.

Il tuono saetta fiamme di fuoco, *
il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades *
e spoglia le foreste.

Il Signore è assiso sulla tempesta, *
il Signore siede re per sempre.
Il Signore darà forza al suo popolo, *
benedirà il suo popolo con la pace.

Nel tempio del Signore, *
tutti dicono: «Gloria!».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Gloria al Signore nel suo tempio:
egli regna per sempre.
Lettura Breve   2 Ts 3, 10b-13
Chi non vuol lavorare neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene.


Responsorio Breve
R. Da sempre e per sempre * benedetto il Signore!
Da sempre e per sempre benedetto il Signore!
V. Egli solo ha fatto prodigi:
benedetto il Signore!
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Da sempre e per sempre benedetto il Signore.
Antifona al BenedictusBenedetto il Signore, nostro Dio!

CANTICO DI ZACCARIA   
Lc 1, 68-79
Il Messia e il suo Precursore
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Antifona al BenedictusBenedetto il Signore, nostro Dio!

Invocazioni
Glorifichiamo Cristo, nostro Signore, pieno di grazia e di Spirito Santo e con fiducia chiediamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore.
Concedi a noi di trascorrere questo giorno nella gioia, nella pace e senza peccato,
- perché, giunti a sera, possiamo lodarti con cuore puro e riconoscente.

Risplenda su di noi la luce del tuo amore,
- e la tua sapienza ispiri i nostri progetti e le nostre opere.

La tua mano ci sostenga nel servizio del bene,
- e ci custodisca nella tua amicizia.

Proteggi coloro che si affidano alle nostre preghiere,
- colmali di ogni benedizione nel corpo e nello spirito.

Padre nostro. 

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.


Orazione
Ispìra le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto: perché ogni nostra attività abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.

Cammino di fede

Aspettavamo, io e mio marito, quasi che da un momento all’altro potessimo sentire lo scalpiccio degli zoccoli di cavalli davanti al portone di quella magione, il rumore di armature sovrastata da una croce rossa riportata su una veste bianca di lana, lavorata a mano. Come un ulteriore scudo a difesa sia del corpo ma più che altro dello spirito. Guardavamo in giro per scorgere ancora dei pellegrini addormentati su dei pagliericci o raccolti in preghiera nella penombra di quella chiesetta con ancora l’altare riposto nell’abside con accanto la candela rossa che indica la presenza del Santissimo. Di tutto questo non è rimasto niente. Niente antichi cavalieri né pellegrini in saio. Ma delle pareti riportare al loro antico splendore dal lavoro di maestranze abili ed esperti , testimoni di un passato di umiltà, di fede, di essenzialità, quello sì. Un cartello turistico indica quello che ci aspetta: il Castello della Magione di San Giovanni a Poggibonsi.  Una Madonnina esposta in un piccolo tabernacolo ci accoglie. Dicono che è una effigie miracolosa. E noi con fede la salutiamo. Poi sulla destra, ecco il fabbricato. La chiesetta, piccola, calda, accogliente dell’XI sec. si apre a noi due turisti per caso questa volta che siamo partiti questa domenica senza una meta precisa invogliati da un sito Internet che ci parlava della tradizione cattolica dell’antico rito tridentino. In effetti ogni domenica mattina proprio in questa chiesetta grazie alla disponibilità di alcuni giovani che hanno ridato vita alla Milizia del Tempio Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo si celebra la Santa Messa in rito Tridentino, ossia in latino accompagnata da canti gregoriani. Una delizia che risuona tra quelle pareti, un eco speciale che sa di antico ma anche di necessità di un ritorno all’universalità della chiesa ma anche di bisogno , di riscoperta di una fede semplice, rafforzata da una celebrazione sentita e profonda. Rileggendo l’Ordo Missae, si ha la sensazione che il Concilio abbia tarpato le ali a preghiere profonde, in cui Dio, la Maestà suprema, è rispettato, cercato, e  in cui la sua creatura necessita ed invoca la sua presenza, la sua misericordia ma anche la sua forza nell’oscuro mare della vita. Il Confiter, o l’atto penitenziale iniziale è maestoso, il sacerdote chiede perdono per sé mentre l’assemblea prega per lui, perché possa degnamente celebrare la Santa Messa ma contemporaneamente mentre si chiede perdono per i propri peccati si chiede anche l’intercessione dei Santi e della Vergine Santissima. Splendido , maestoso è l’offertorio, ridotto nella Messa conciliare a tre parole o a canti arrangiati da cantori improvvisati. Sembra quasi che chi contesta la Santa Messa tridentina, non sappia di cosa si stia parlando. Siamo arrivati al punto che quando entri in una chiesa non solo non sai chi è il prete ma speri di riuscire a partecipare ad una Santa Messa degna di questo nome, di trovare l’altare con il Santissimo, di non essere assordato da chitarre e voci strepitanti, che il prete di turno non si metta a parlare di referendum o di escort. Non hai più certezze, tutto è affidato a laici o a sacerdoti fantasiosi che non si pongono davanti a Dio ma si affidano alla propria creatività per una Messa che sembra quasi perdere di vista la ragione per cui è celebrata:il Santo Sacrificio davanti al Re dell’Universo che ormai sembra essere diventato l’ultimo dei problemi. Tornando a noi, ieri a Poggibonsi, abbiamo attraversato il tempo, per arrivare al Signore che ieri siamo certi ci stava aspettando in quella chiesetta. Un giovane ci ha accompagnato  mostrandoci i locali dell’antico ospizio recuperato dall’ignoranza e dal degrado da S.E. il Conte dom. Marcello A. Cristofani (attuale Gran Mestro) che lo ha donato alla Milizia del Tempio che lo ha restaurato, ripristinato , trasformandolo in un santo luogo di incontro e di preghiera. Al momento di andare, ci siamo sentiti come se fossimo usciti da una bolla del tempo e un po’ del nostro cuore è rimasto lì, davanti a quell’altare. Stamani la nostra lode  del mattino è stata rivolta come al solito al Signore soprattutto per averci guidato nella prima domenica di autunno, al portone di quel Castello, in un appassionante viaggio nel tempo, alla riscoperta delle nostre radici delle nostre tradizioni che non possono e non devono essere abbandonate.
Un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno reso possibile questo sogno.