venerdì 30 marzo 2012

Il Futuro dell'umanità nelle profezie di Maria Valtorta . Parte 2°


ALL'ULTIMA ORA TRE QUARTI DELLA CHIESA RINNEGHERÀ GESÙ


29 - l0. Dice Gesù:
Quando faccio dire a Sofonia che io porterò via ogni cosa dalla terra, gli faccio profetare ciò che avverrà nella antivigilia del tempo ultimo, quello che poi io annunciai parlando, adombrato sotto la descrizione della [887] rovina del Tempio e di Gerusalemme, della distruzione del mondo, e ciò che profetò il Prediletto nel suo Apocalisse.
Le voci si susseguono. Anzi posso dire che, come in un edificio sacro elevato a testimoniare la gloria del Signore, le voci salgono da pinnacolo a pinnacolo, da profeta a profeta antecedente a Cristo, sino al culmine maggiore su cui parla il Verbo durante il suo vivere d’uomo, e poi scendono da pinnacolo a pinnacolo, nei secoli, per bocca dei profeti susseguenti al Cristo.
È come un concerto che canta le lodi, le volontà, le glorie del Signore, e durerà sino al momento in cui le trombe angeliche aduneranno i morti dei sepolcri e i morti dello spirito, i viventi della terra e i viventi del Cielo, perché si prostrino davanti alla visibile gloria del Signore e odano la parola della Parola di Dio, quella Parola che infiniti hanno respinta o trascurata, disubbidita, schernita, disprezzata, quella Parola che venne [888]1: Luce nel mondo, e che il mondo non volle accogliere preferendo le tenebre.
Io sono il vertice dell’edificio di Dio. Parola più alta e vera della mia non può esserci. Ma il mio Spirito è nella bocca delle “parole” minori, poiché ogni cosa che parla di ciò che è di Dio, è parola ispirata da Dio.
La carestia e le mortalità delle epidemie saranno uno dei segni precursori della mia seconda venuta. Punizioni create per punirvi e richiamarvi a Dio opereranno, con la loro dolorosa potenza, una delle selezioni fra i figli di Dio e di Satana.
La fame data dalle rapine e dalle guerre maledette, volute senza giustificazione di indipendenze nazionali ma per sola ferocia di potere e superbia di demoni in veste d’uomini, data dall’arresto, per volere di Dio, delle leggi cosmiche, per cui il gelo sarà aspro e protratto, per cui il calore sarà bruciante e non mitigato da piogge, per cui le stagioni saranno invertite e avrete [889] siccità nelle stagioni delle piogge e piogge nel tempo della maturazione delle messi, per cui, ingannati da subiti tepori o da insolite frescure, fioriranno fuori tempo le piante e si ricopriranno, dopo aver già generato, gli alberi di nuovi inutili fiori che spossano senza frutto la pianta - poiché ogni disordine è nocivo e conduce a morte, ricordatevelo, o uomini - la fame tormenterà crudelmente questa razza proterva a nemica di Dio.
Gli animali, privi di fieni e di biade, di grani e di semi, periranno per fame e per la fame dell’uomo, saranno distrutti senza dar loro tempo di procreare. Uccelli del cielo e pesci delle acque, mandre e greggi, saranno assaliti da ogni parte per dare ai vostri ventri il cibo che la terra non partorirà più per voi che scarsamente.
Le mortalità create da guerre e da pestilenze, da terremoti e nubifragi, precipiteranno nell’al di là buoni e malvagi. i primi per punizione vostra che privati dai migliori, sempre [890] più peggiorerete, i secondi per punizione loro che avranno, anzi l’ora prevista, l’inferno per loro dimora.
La vittima preparata dal Signore per purificare l’altare della Terra profanato dai peccati di idolatria, di lussuria, di odio, di superbia, sarete voi, uomini che perirete a mille e a diecimila sotto la falce aguzza dei fulmini divini. Come erba falciata su un prato in aprile, cadrete gli uni sugli altri: i fiori santi mescolati a quelli velenosi, i morbidi steli mescolati ai pungenti rovi. La mano dei miei angeli sceglierà a separerà i benedetti dai maledetti, portando i primi al Cielo e lasciando i secondi ai tridenti dei demoni per la pastura dell’inferno. Esser re o mendicanti, sapienti o ignoranti, giovani o vecchi, guerrieri o sacerdoti, non costituirà differenza a baluardo contro la morte. il castigo vi sarà e tremendo.
L’occhio di Dio sceglierà i destinati levando [89l] le “luci” perché non abbiano più a soffrire della caligine creata dagli uomini congiunti a Satana, levando le “tenebre” generatrici di tenebre perché possedute dal padre delle tenebre: Satana.
L’occhio di Dio, che penetra nei palazzi, nelle chiese, nelle coscienze - e non c’è sbarrame e non c’è ipocrisia che gli impedisca di vedere - scruterà nel seno della Chiesa: Gerusalemme di ora, scruterà nel seno delle anime e scriverà il singolo decreto per gli ignavi, gli indifferenti, i tiepidi, i ribelli, i traditori, gli omicidi dello spirito, i deicidi.
No, non pensate che Dio non vi farà né male né bene per le vostre opere. Io ve lo giuro, lo giuro a Me stesso, lo giuro per la mia Giustizia, lo giuro con triplice giuramento, Io vi farò del bene per il bene che farete e del male per il male da voi compiuto.
Se a voi le immondezze della carne e della vostra vita da bruti vi fanno crosta agli occhi dell’anima per impedirle di vedere [892] Dio, a Dio nulla fa velo.
Appesantirò la mia mano su coloro che di essere nel fango si beano e che nel fango vogliono restare nonostante ogni invito e ogni mezzo che do loro per uscirne.Diverranno fango nel fango, poiché del fango del peccato fanno il cibo preferito dalla loro fame impura.
Il giorno si avvicina, figli che avete rinnegato il Padre. il tempo della Terra è lungo e breve nello stesso tempo.
Non era ieri forse che godevate di un onesto benessere dato dalla pace e dalle opere pacifiche che dànno pane e lavoro? Non era ieri forse, o voi che vivete in quest’ora tremenda, che godevate la gioia della famiglia non smembrata e distrutta la gioia dei figli intorno al desco del padre, del talamo: lo sposo presso alla sposa 2 del padre curvo sui capi dei bimbi come maestro e amico? Ed ora? Dove è tutto ciò? Rapido come uccello che vola in lidi lontani, quel tempo è passato. Era ieri...
Ora vi volgete [893] e vedete che un numero di giorni, che l’orrore moltiplica con la sua sanguigna intensità, ve ne separa. Vi rifugiate nel ricordo, ma cumuli di macerie e distese di tombe vi distruggono la dolcezza del ricordo con la realtà del presente.
Oh! uomini, uomini che insultate Dio con voci di bocca e di cuore credendovi lecito farlo, udite, uomini, la voce di Dio, straziata e straziante, che già tuona sul mondo poiché non le giova parlarvi per bocca dei suoi servi ed amici, e che vi annuncia l’ira sua, e che vi chiama ancora perché di punirvi ne soffre.
Prima che la cecità degli spiriti vostri sia totale, venite al Medico e alla Luce.
Prima che il sangue sia tanto d’essere lago di morte, venite alla sorgente della Vita. Radunate le vostre misere capacità di amore volgetele a Dio. L’Amore vi perdonerà per quelle briciole d’amore, avanzo delle rapine della carne e [894] di Satana, che voi offrirete a Lui.
A Dio vanno date le primizie e la totalità dei beni. Ma posto che questo non avete saputo fare, o figli che mi siete costati la vita, date al Signore grande, pietoso, potente, quello che ancora vi resta. Nella vostra povertà di spirito, povertà non evangelica ma umana, strappatevi dal cuore l’ultimo picciolo, negate alla carne quel resto e datelo a Me. So che a un mio diletto costa meno il sacrificio della vita, poiché l’amore lo inebbria, di quanto a voi non costi il sacrificio di un bacio. E per il vostro sforzo, sproporzionato all’offerta, vi darò premio sproporzionato al dono. Ve lo darò, purché veniate.
Chi ben lavorò nell’ultima ora sarà ammesso al Regno come colui che resse l’aratro, fino a cadere su esso, dalla sua aurora alla sua anticipata sera. D’avere dimora diversa in Cielo non vi rammaricherete; là non sono le meschinità delle invidie umane. Ma conquistate questo [895] Cielo che ho creato per voi e che vi ho aperto con la mia morte di Croce. Venite al Signore prima che il Signore venga su voi con la sua maestà di Giudice.
Riguardo a voi, miei diletti, restate nella via che avete scelta. Turbini e tempeste non potranno farvi perdere la mèta che sono io, il cui Cuore è aperto per ricevervi col bacio di amore più vivo. Lasciate che cadano regni e popoli, e ciò che ora si crede potente divenga cenere e maceria, e ciò che ora si crede lecito dettare volontà e dottrine divenga polvere stritolata dalla Volontà e dalla Legge di Dio.
Nel mio breve regno sul mondo sarò io che regnerò, io e i resti del mio popolo ossia i fedeli veri, quelli che non hanno rinnegato Cristo e ricoperto il segno di Cristo con la tiara di Satana. Cadranno allora le bugiarde deità dello strapotere, le dottrine oscene rinneganti iddio, Signore onnipotente.
[896] La mia Chiesa, prima che l’ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo. Nulla è diverso nella vita del Corpo Mistico di quanto fu nella vita del Cristo. Vi sarà l’osanna alla vigilia della Passione, l’osanna quando i popoli, presi dal fascino della Divinità, piegheranno il ginocchio davanti al Signore. Poi verrà la Passione della mia Chiesa militante, e infine la gloria della Risurrezione eterna in Cielo.
O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani. Allora, nel penultimo giorno. Pochi come all’inizio, ma santi come all’inizio. Finirà in santità come in santità cominciò. Fuori resteranno i mentitori, i traditori, gli idolatri. Quelli che all’ultima giornata imiteranno Giuda e venderanno la loro anima a Satana nuocendo al Corpo mistico di Cristo. in essi la Bestia avrà i suoi luogotenenti [897] per la sua ultima guerra.
E guai a chi in Gerusalemme, negli ultimi tempi, si renderà colpevole di tale peccato. Guai a coloro che in essa sfrutteranno la loro veste per utile umano. Guai a coloro che lasceranno perire i fratelli e trascureranno di fare della Parola che ho loro affidata pane per le anime affamate di Dio. Guai. Fra chi rinnegherà apertamente Iddio e chi lo rinnegherà con le opere, Io non farò differenza. E in verità vi dico, con dolore di Fondatore eccelso, che all’ultima ora tre quarti della mia Chiesa mi rinnegheranno, e li dovrò recidere dal tronco come rami morti e corrotti da lebbra immonda.
Ma voi che rimarrete in Me, udite la promessa del Cristo. Attendetemi con fedeltà e amore ed io verrò a voi con tutti i miei doni. Col dono dei doni: Me stesso. Verrò a [898] redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre, a vincerle e fugarle. Verrò a insegnare agli uomini ad amare e adorare il Dio eterno, il Signore altissimo, il Cristo santo, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Verrò a portarvi non la pace di questo mondo, eterno distruttore della Pace, ma la Pace del Regno che non muore.
Esultate, o miei servi fedeli. Questo vi dice la bocca che non mente. Voi non avrete più a temere di alcun male perché porrò fine al tempo del male, anticiperò questa fine per pietà dei miei benedetti.
Esultate soprattutto o voi, miei amati di ora. Per voi ancor più sollecito sarà l’avvento del Cristo e il suo abbraccio di gloria. Per voi già si aprono le porte della Città di Dio e ne esce il Salvatore vostro per venirvi incontro e darvi la Vita vera.
Ancora un poco e per voi verrò. Come per Lazzaro, l’amico mio, io vi chiamerò [899] uno ad uno: “Vieni fuori!”. Fuori di questa vita della terra che è tomba per lo spirito incarcerato nella carne. Fuori. Nella Vita e nella libertà del Cielo.
Chiamatemi col vostro amore fedele. Esso sia la vampa che fonde le catene della carne e dà allo spirito la libertà di venire presto a Me. Dite il più bel grido scritto da uomo: “Vieni, Signore Gesù”.»


1 Segue un altro venne che omettiamo.
2 lo sposo presso alla sposa è nostra costruzione da presso lo sposo alla sposa



Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta


Da:scrittivaltorta.altervista.org/profezie.htm

(I testi sono dell'edizione 1985)
 
"Maria: è l’ora delle tenebre. Le cose si compiono come in sogno te le ho mostrate.
Non è arrivato fin troppo presto il momento della sicura conoscenza? Prega con tutta te stessa, perché il momento è tremendo per se stesso e per le conseguenze. Se le persone sapessero riflettere, si sforzerebbero ad essere buone per piegare la Bontà in loro favore. Invece e sempre la stessa parola che devo dire: l’egoismo le domina. Perciò preghiere, sacramenti e sacramentali, resi impuri dall’egoismo, non hanno potere contro Lucifero che sconvolge il mondo".
"I Quaderni del 1943", pag. 218


Dice Gesù:
Se si osservasse per bene quanto da qualche tempo avviene, e specie dagli inizi di questo secolo che precede il secondo mille, si dovrebbe pensare che i sette sigilli sono stati aperti.
Mai come ora Io mi sono agitato per tornare fra voi con la mia Parola a radunare le schiere dei miei eletti per partire con essi e coi miei angeli a dare battaglia alle forze occulte che lavorano per scavare all’umanità le porte dell’abisso.
Guerra, fame, pestilenze, strumenti di omicidio bellico – che sono più che le bestie feroci menzionate dal Prediletto – terremoti, segni del cielo, eruzioni dalle viscere del suolo e chiamate miracolose a vie mistiche di piccole anime mosse dall’Amore, persecuzioni contro i miei seguaci, altezze d’anime e bassezze di corpi, nulla manca dei segni per cui può parervi prossimo il momento della mia Ira e della mia Giustizia.
Nell’orrore che provate, esclamate: ‘Il tempo è giunto; e più tremendo di così non può divenire!’. E chiamate a gran voce la fine che ve ne liberi.
La chiamano i colpevoli, irridendo e maledicendo come sempre; la chiamano i buoni che non possono più oltre vedere il Male trionfare sul Bene.
Pace miei eletti! Ancora un poco e poi verrò.
La somma di sacrificio necessaria a giustificare la creazione dell’uomo e il Sacrificio del Figlio di Dio non è ancora compiuta.
Ancora non è terminato lo schieramento delle mie coorti e gli Angeli del Segno non hanno ancora posto il sigillo glorioso su tutte le fronti di coloro che hanno meritato d’essere eletti alla gloria.
L’obbrobrio della terra è tale che il suo fumo, di poco dissimile da quello che scaturisce dalla dimora di Satana, sale sino ai piedi del trono di Dio con sacrilego impeto.
Prima della apparizione della mia Gloria occorre che oriente e occidente siano purificati per essere degni dell’apparire del mio Volto.
Incenso che purifica e olio che consacra il grande, sconfinato altare - dove l’ultima Messa sarà celebrata da Me, Pontefice eterno, servito all’altare da tutti i santi che cielo e terra avranno in quell’ora - sono le preghiere dei miei santi, dei diletti al mio Cuore, dei già segnati del mio Segno: della Croce benedetta, prima che gli angeli del Segno li abbiano contrassegnati.
E’ sulla terra che il segno si incide ed è la vostra volontà che lo incide.
Poi gli angeli lo empiono di un oro incandescente che non si cancella e che fa splendere come sole la vostra fronte nel mio Paradiso.
Grande è l’orrore di ora, diletti miei; ma quanto, quanto, quanto ha ancora da aumentare per essere l’Orrore dei Tempi ultimi!
E se veramente pare che assenzio sia mescolato al pane, al vino, al sonno dell’uomo, molto, molto, molto altro assenzio deve ancora gocciare nelle vostre acque, sulle vostre tavole, sui vostri giacigli prima che abbiate raggiunto l’amarezza totale che sarà la compagnia degli ultimi giorni di questa razza creata dall’Amore, salvata dall’Amore e che si è venduta all’Odio.
Che se Caino andò ramigando sulla terra per avere ucciso un sangue, innocente, ma sempre sangue inquinato dalla colpa d’origine, e non trovò chi lo levasse dal tormento del ricordo perché il segno di Dio era su di lui per suo castigo – e generò nell’amarezza e nell’amarezza visse e vide vivere e nell’amarezza morì – che non deve soffrire la razza dell’uomo che uccise di fatto e uccide, col desiderio, il Sangue innocentissimo che lo ha salvato?
Dunque pensate pure che questi sono i prodromi, ma non è ancora l’ora.
Vi sono i precursori di colui che ho detto potersi chiamare: ‘Negazione’, ‘Male fatto carne’, ‘Orrore’, ‘Sacrilegio’, ‘Figlio di Satana’, ‘Vendetta’, ‘Distruzione’, e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione.
Ma egli non vi è ancora.
Sarà persona molto in alto, in alto come un astro umano che brilli in un cielo umano. Ma un astro di sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.
Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato.
Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l’Oscuro.
L’Anticristo, per superbia di un‘ora, diverrà il maledetto e l’oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito.
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti d’orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell’Anticristo, l’unico che potrà spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io.
Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così Satana ha dato ad esso ogni potere, e specie ogni potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua sfrenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di Satana e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di armi sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il Male li poteva indurre a creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno sinchè Dio non dirà il suo ‘Basta’ e li incenerirà col fulgore del suo aspetto.
Molto, troppo – e non per sete buona e per onesto desiderio di porre riparo al male incalzante, ma sibbene soltanto per curiosità inutile – molto, troppo si è arzigogolato, nei secoli, su quanto Giovanni dice nel Cap. 10 dell’Apocalisse. Ma sappi, Maria, che Io permetto si sappia quanto può essere utile sapere e velo quanto trovo utile che voi non sappiate.
Troppo deboli siete, poveri figli miei, per conoscere il nome d’onore dei ‘sette tuoni’ apocalittici.
Il mio Angelo ha detto a Giovanni: “Sigilla quello che han detto i sette tuoni e non lo scrivere”.
Io dico che ciò che è sigillato non è ancora ora che sia aperto e se Giovanni non lo ha scritto Io non lo dirò.
Del resto non tocca a voi gustare quell’orrore e perciò…
Non vi resta che pregare per coloro che lo dovranno subire, perché la forza non naufraghi in essi e non passino a far parte della turba di coloro che sotto la sferza del flagello non conosceranno penitenza e bestemmieranno Iddio in luogo di chiamarlo in loro aiuto.
Molti di questi sono già sulla terra e il loro seme sette volte sette più demoniaco di essi.
Io, non il mio angelo, Io stesso giuro che quando sarà finito il tuono della settima tromba e compito l’orrore del settimo flagello, senza che la razza di Adamo riconosca il Cristo Re, Signore, Redentore e Dio, e invocata la sua Misericordia, il suo Nome nel quale è la salvezza, Io, per il mio Nome e per la mia Natura, giuro che fermerò l’attimo dell’eternità. Cesserà il tempo e comincerà il Giudizio. Il Giudizio che divide in eterno il Bene dal Male dopo millenni di convivenza sulla terra.
Il Bene tornerà alla sorgente da cui è venuto. Il Male precipiterà dove è già stato precipitato dal momento della ribellione di Lucifero e da dove è uscito per turbare la debolezza di Adamo nella seduzione del senso e dell’orgoglio.
Allora il Mistero di Dio si compirà. Allora conoscerete Iddio. Tutti, tutti gli uomini della terra, da Adamo all’ultimo nato, radunati come granelli di rena sulla duna del lido eterno, vedranno Iddio Signore, Creatore, Giudice, Re.
"I Quaderni del 1943" 20.8.43. Pagine da 145 a 149


"Ti ho già detto che quanto è detto negli antichi libri ha un riferimento nel presente. È come se una serie di specchi ripetesse, portandolo sempre più avanti, uno spettacolo visto più addietro. Il mondo ripete se stesso negli errori e nei ravvedimenti, con questa differenza però: che gli errori si sono sempre più perfezionati con l’evoluzione della razza verso la cosiddetta civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali. Perché?
Perché, col passare del mondo dall’età fanciulla ad età più completa, sono cresciute la malizia e la superbia del mondo. Ora siete nel culmine dell’età del mondo e avete raggiunto anche il culmine della malizia e della superbia. Non pensare però che avete ancora tanto da vivere quanto siete vissuti. Siete al culmine, e ciò dovrebbe dire: avete altrettanto da vivere. Ma non sarà.
La parabola discendente del mondo verso la fine non sarà lunga come quella ascendente. Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione, un unico popolo, un’ unica Fede]. Vi fanno precipitare appunto malizia e superbia. Due pesi che vi trascinano nel baratro della fine, al tremendo giudizio. Superbia e malizia, oltreché trascinarvi nella parabola discendente, vi ottundono talmente lo spirito da rendervi sempre più incapaci di fermare, col ravvedimento sincero, la discesa",
"I Quaderni del 1943", pagg. 226 - 227


"La battaglia fra Me e lui non avrà fine altro che quando l'uomo sarà giudicato in tutti i suoi esemplari. E la vittoria finale sarà mia ed eterna. Ora la Belva infernale, sempre vinta e sempre più feroce per esser vinta, mi odia di odio infinito e sconvolge la Terra per ferire il mio Cuore. Ma Io sono il Vincitore di Satana. Là dove egli insozza, Io passo col fuoco dell’amore a mondare. E se con inesausta pazienza non avessi continuato la mia opera di Maestro e Redentore, ormai sareste tutti dei demoni".
"I Quaderni del l943", pag. 615



"E in verità vi dico che ora è un momento in cui, per ordine del padre della menzogna, i suoi figli mietono fra le anime, che erano create per Me e che inutilmente ho fertilizzate col mio Sangue. Messe abbondante più che ogni diabolica speranza concepisse, e i Cieli fremono per il pianto del Redentore che vede la rovina dei due terzi del mondo dei cristiani. E dire due terzi è ancora poco".
"I Quaderni del 1943", pag. 395


"Se il mondo fosse misericordioso!... Il mondo possederebbe Iddio, e ciò che vi tortura cadrebbe come foglia morta. Ma il mondo, e nel mondo specie i cristiani, hanno sostituito l’Amore con l’Odio, la Verità con l’Ipocrisia, la Luce con le Tenebre, Dio con Satana. E Satana, là dove lo seminai Misericordia e la crebbi col mio Sangue, sparge i suoi triboli e li fa prosperare col suo soffio d’inferno. Verrà la sua ora di sconfitta. Ma per ora viene Lui perché voi lo aiutate. Beati però coloro che sanno rimanere nella Verità e lavorare per la Verità. La loro misericordia avrà il premio in Cielo".
"I Quaderni del 1943", pag. 213


"Le guerre vengono" da Satana che sa che i tempi stringono e che questa. [II guerra mondiale] è una delle lotte decisive che anticipano la mia venuta. Sì. Dietro il paravento delle razze, delle egemonie, dei diritti, dietro il movente delle necessità politiche, si celano, in realtà, Cielo e Inferno che combattono fra loro. E basterebbe che metà dei credenti nel Dio vero, ma che dico? meno di questo, meno di un quarto dei credenti,  fosse realmente credente nel mio Nome perché le armi di Satana venissero domate. Ma dove è la Fede?"
"I Quaderni del 1943", pagg. 24 - 25


"Considera il mio Fulgore e la mia Bellezza rispetto alla nera mostruosità della Bestia. Non avere paura di guardare anche se è spettacolo repellente. Sei fra le mie braccia. Esso non può accostarsi e nuocerti. Lo vedi? Non ti guarda neppure. Ha già tante prede da seguire. Ora ti pare che meriti lasciare Me per seguire lui?.
Eppure il mondo lo segue e lascia Me per lui. Guarda come è satollo e palpitante. É la sua ora di festa. Ma guarda anche come cerca l’ombra per agire. Odia la Luce, e si chiamava Lucifero! Lo vedi come ipnotizza coloro che non sono segnati dal mio Sangue?! Accumula i suoi sforzi perché sa che è la sua ora e che si avvicina l’ora mia in cui sarà vinto in eterno. La sua infernale astuzia e intelligenza satanica sono un continuo operare di Male, in contrapposto al nostro uno e trino operare di Bene, per aumentare la sua preda.
Ma astuzia e intelligenza non prevarrebbero se negli uomini fossero il mio Sangue e la loro onesta volontà. Troppe cose mancano all’uomo per avere armi da opporre alla Bestia, ed essa lo sa e apertamente agisce, senza neppure più velarsi di apparenze bugiarde. La sua schifosa bruttezza ti spinga ad una sempre maggiore diligenza e a una sempre maggiore penitenza. Per te e per i tuoi disgraziati fratelli che hanno l’anima orba o sedotta e non vedono, o vedendolo, corrono incontro al Maligno, pur di averne l'aiuto di un’ora da pagare con una eternità di dannazione".
"l Quaderni del l943", pag. 224


 "Guai alla terra se venisse un giorno in cui l’occhio di Dio non potesse più scegliere fra i figli dell’uomo gli esseri predestinati ad essere i miei portatori di Luce e di Voce! Guai! Vorrebbe dire che fra i miliardi di uomini non vi e più un giusto e un generoso, poiché i predestinati sono fra i giusti che mai offesero Giustizia, e i generosi che hanno superato tutto, se stessi per primi, per servire Me".
"I Quaderni del 1943", pag. 409


La Gerusalemme di cui parla Isaia è quaggiù la mia Chiesa, anticamera della celeste Gerusalemme. In essa è abbondanza non di ricchezze umane, ma di tesori divini di Perdono e di Scienza, come nella celeste Gerusalemme sono tesori divini di beatitudini. Nessuna forza umana potrà, come turbine, devastare la mia Chiesa al punto di distruggerla. Io sarò con lei, a far da piolo e da corda.
Quando l’ora sarà, in cui la terra cesserà d’essere, dagli angeli sarà trasportata in Cielo la mia Chiesa, che non può perire perché cementata dal Sangue di un Dio e dei suoi santi.
"I Quaderni del 1943", pag. 330 (vedi il capitolo "l’Anticristo").


 Un popolo, dice Isaia, sarà colpito dalla spada di Giustizia. Ma saranno molti di più, poiché il mondo ha fornicato col demonio in molte sue parti. Ed altre ancora sono in procinto di peccare, nonostante tutto quanto Io ho operato per tenerle nella via della Vita. Pregare, pregare, pregare molto per impedire nuove condanne, originate da nuove fornicazioni. I demoni... oh! i demoni sono già là dove Io punirò.Sono i demoni, insediati da padroni nei cuori, quelli che portano a morte le nazioni.
E vi sono popoli in cui pochi cuori non siano dimora dei demoni: legioni e legioni demoniache muovono, come  fantocci, intere nazioni. E come posso Io regnare là dove i cuori si sono fatti dimora dei figli di Lucifero? Altre applicazioni ha la parola profetica, ma Io ho voluto fartela vedere con riferimenti all’ora che vivete. Né dirti di più per non accasciarti di più. Prega. Il tuo Dio ti aprirà le porte prima che tu conosca il massimo orrore [infatti Maria Valtorta mori ne1 1961]".
"I Quaderni del 1943", pag. 330


"... questa non è guerra di uomini ma di Satana contro gli spiriti. Né ne sono vittime unicamente chi perisce in battaglia o sotto le macerie di una casa. Sono vittime della lotta di Satana agli spiriti anche, e soprattutto, coloro che perdono fede e speranza e carità, e non la vita di un’ora mortale perdono, ma la Vita eterna, morendo alla Grazia di Dio".
"I Quaderni del l944", pag. 353


 "Vorreste che Io venissi e mi mostrassi per terrorizzare e incenerire i colpevoli. O miseri! Non sapete quello che chiedete! Purtroppo verrò. Dico: "Purtroppo", perché la mia sarà  venuta di Giudizio e giudizio tremendo. Avessi a venire per salvarvi non direi così e non cercherei di allontanare i tempi della mia venuta, ma anzi mi precipiterei con ansia per salvarvi ancora.
Ma il mio secondo avvento sarà avvento di Giudizio severo, inesorabile, generale, e per la maggior parte di voi sarà giudizio di condanna. Non sapete quello che chiedete. Ma se anche Io mi mostrassi, dove è nei cuori, e specie in quelli maggiormente colpevoli delle sciagure di ora, quel tanto residuo di fede e di rispetto che li farebbe curvare col volto a terra per chiedermi pietà e perdono?
No, figli che chiedete al Padre vendetta mentre Egli è Padre di perdono! Se anche il mio Volto balenasse nei vostri cieli e la mia Voce, che ha fatto i mondi, tuonasse da oriente ad occidente, le cose non muterebbero. Ma soltanto un nuovo coro blasfemo di insulti, ma soltanto una nuova ridda di ingiurie sarebbero lanciati contro la mia Persona. Ripeto: potrei fare un miracolo e lo farei se sapessi che poi voi vi pentite e divenite migliori.
Voi, grandi colpevoli che portate i piccoli a disperare e a chiedere vendetta, e voi, piccoli colpevoli che chiedete  vendetta. Ma né voi, grandi colpevoli, né voi, piccoli colpevoli, vi pentireste e non diverreste migliori dopo il miracolo. Calpestereste anzi, in una furia di gioia colpevole, i corpi dei puniti, demeritando subito al mio cospetto, e vi montereste sopra per opprimere, a vostra volta, da quel trono fondato su una punizione. Questo vorreste. Che Io colpissi per potere colpire a vostra volta.
Io sono Dio e vedo nel cuore degli uomini e perciò non vi ascolto in questo. Non voglio che vi danniate tutti. I grandi colpevoli sono già giudicati, Ma voi tento di salvarvi. E quest’ora, per voi, è vaglio di salvezza. Cadranno in potere del Principe dei demoni coloro che già hanno in loro la zizzania del demoni, mentre coloro che hanno in cuore il grano di frumento germinante l’eterno Pane, germoglieranno in Me in vita eterna".
"I Quaderni del 1943", pagg. 26 - 27

"Pensatelo bene: la colpa è radice alla colpa. Una nasce sull’altra. E la marea del male cresce. E Dio non può piegarsi là dove vede affezione alla colpa. E se è penoso che gli innocenti soffrano per una espiazione generale, è giusto che coloro che non sanno svellere dal loro cuore la colpa provino l’abbandono di Dio con tutto il suo tossico che morde le viscere e fa urlare di spasimo, così come Io ho urlato.
Io che non ho gridato per essere torturato dai flagelli, dalle spine, dai chiodi. E ancora e sempre vi dico: "State uniti a Me. Io ero solo a pregare il Padre. Ma voi soli non siete. Voi avete con voi il Salvatore, il Figlio dell’Altissimo. Pregate il Padre con Me, nel mio Nome". E a te, piccolo Giovanni, dico che tu mi vedi così perché realmente Io grido per voi, facendo mie le vostre presenti lordure per vincere la Giustizia del Padre, che è talmente offesa che non si vuole piegare a misericordia.
L’amore che ho per voi e la pietà che provo per voi mi danno dolore di mistica crocifissione e grido, grido in nome vostro, per persuadere il Padre a non lasciarvi più oltre nell’abbandono. È l’ora di Satana. Ma voi che siete la mia corte della Terra, voi, anime vittime, portate al culmine il vostro sacrificio, portatelo al tormento dell’ora di nona e rimanete fedeli anche in quell’oceano di desolazione che è quell’ora e dite con Me: "Dio mio, Dio mio". Empiamo del nostro pregare il Cielo, o anime che mi imitate nel farvi salvatori dei fratelli attraverso il sacrificio vostro. Che il Padre senta fondersi in pietà il suo sdegno, e la sua Giustizia si plachi. Una volta ancora".
"I Quaderni del 1944", pagg. 217 - 218


Ma che credete?. Che Io, che ero così alieno dai discorsi, abbia aggiunto parole per il gusto di dire delle parole? No. Io ho detto il puro necessario per portarvi alla perfezione. E se nel grande insegnamento evangelico vi è di che dare salvezza alla vostra anima, nei tocchi più minuti vi è di che darvi la perfezione. I primi sono i comandi.
Disubbidire a quelli vuol dire morire alla Vita.
I secondi sono i consigli. Ubbidire a questi vuol dire avere sempre più sollecita santità e accostarsi sempre più alla Perfezione del Padre. Ora nel Vangelo di Matteo è detto: "Per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti" [Mt 24,12]. Ecco, figli, una grande verità che è poco meditata. Di che soffrite ora? Della mancanza di amore.
Cosa sono le guerre, in fondo? Odio. Cosa è l’odio? L’antitesi dell’amore. Le ragioni politiche. Lo spazio vitale? Una frontiera ingiusta? Un affronto politico? Scuse, scuse.
Non vi amate, Non vi sentite fratelli. Non vi ricordate che siete tutti venuti da un sangue, che nascete tutti a un modo, che morite tutti ad un mondo, che avete tutti fame, sete, freddo, sonno ad un modo e bisogno di pane, di vesti, di casa, di fuoco ad un modo. Non vi ricordate che Io ho detto: "Amatevi. Dal come vi amerete si capirà se siete miei discepoli. Amate il prossimo vostro come voi stessi".
Le credete parole di fola queste verità. La credete dottrina di un pazzo questa dottrina mia. La sostituite con molte povere dottrine umane. Povere o malvagie a seconda del loro creatore. Ma anche le più perfette fra esse, se sono diverse dalla mia sono imperfette. Come la mitica statua, avranno molta parte di esse di metallo pregiato. Ma la base sarà di fango e provocherà infine il crollo di tutta la dottrina. E nel crollo la rovina di coloro che ad esse si erano appoggiati, La mia non crolla.
Chi si appoggia ad essa non si rovina, ma sale a sempre maggior sicurezza: sale al Cielo, all’alleanza con Dio sulla terra, al possesso di Dio oltre la terra. Ma la carità non può esistere dove vive l’iniquità. Perché la carità è Dio e Dio non convive col Male. Perciò chi ama il Male odia Dio. Odiando Dio aumenta le sue iniquità e sempre più si separa da Dio-Carità. Ecco un cerchio dal quale non si esce e che si stringe per torturarvi. Potenti od umili, avete aumentato le vostre colpe. Trascurate il Vangelo, deriso i Comandamenti, dimenticato Iddio, poiché non può dire di ricordarlo chi vive secondo la carne, chi vive secondo la superbia della mente, chi vive secondo i consigli di Satana, avete calpestato la famiglia, avete rubato, bestemmiato, ammazzato, testimoniato il falso, mentito, fornicato, vi siete fatti dell’illecito lecito.
Qui rubando un posto, una moglie, una sostanza; là, più in alto, rubando un potere o una libertà nazionale, aumentando il vostro ladrocinio con la colpa di menzogna per giustificare ai popoli il vostro operato che li manda a morte. I poveri popoli che non chiedono che di vivere tranquilli! E che voi aizzate con velenose menzogne scagliandoli l’uno contro l’altro per garantirvi un benessere che non vi è lecito conseguire al prezzo del sangue, delle lacrime, del sacrificio di intere nazioni. Ma i singoli, quanta colpa hanno nella grande colpa dei grandi! É la catasta delle piccole colpe singole quella che crea la base alla Colpa. Se ognuno vivesse santamente senza avidità di carne, di denaro, di potere, come potrebbe crearsi la Colpa? I delinquenti ci sarebbero ancora. Ma sarebbero resi innocui perché nessuno li servirebbe.
Come pazzi ben isolati, essi continuerebbero a farneticare dietro ai loro sogni osceni di sopraffazioni. Ma i sogni non diverrebbero mai realtà. Per quanto Satana li aiutasse, il suo aiuto sarebbe reso nullo dalla unità contraria di tutta l’umanità fatta santa dal vivere secondo Dio. E l’umanità avrebbe inoltre Dio con sé. Dio benigno verso i suoi figli ubbidienti e buoni. La carità sarebbe dunque nei cuori. Viva e santificante. E l’iniquità cadrebbe.
Vedete, o figli, la necessità di amare per non esser iniqui, e la necessità di non esser iniqui per possedere l’amore? Sforzatevi ad amare. Se amaste... Un pochino solo! Se cominciaste ad amare. Basterebbe l’inizio e poi tutto progredirebbe da sè".
28-03-1944 "I Quaderni del 1944", pagg. 294 - 296



Giorni fa il Padre [Padre Migliorini] ha scritto che rimaneva perplesso circa la vera fonte del flagello attuale "perché un regno diviso in se stesso non è più un regno". Mostrerò al Padre che ciò può essere, essendo la divisione puramente apparente. Lucifero, nelle sue manifestazioni, ha sempre cercato di imitare Iddio.
Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare, Lucifero le ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Lucifero. L'ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni non è diverso a seconda degli Stati. È un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso e perciò dura.
Questo ordine può essere enunciato cosi : "Seminate orrore, disperazione, errori, perché i popoli si stacchino, maledicendolo, da Dio". I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione, spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno.
E riescono perché trovano già il terreno propizio. Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio. Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il Bene. Viventi in Me. Ne trovano. Ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire. È il caso di ripetere: "Satana ha chiesto di vagliarvi". E, dal vaglio, risulta che la corruzione è come nei tempi del diluvio, aggravata dal fatto che voi avete a lato il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè ciò non era.
L’ ho gai detto e lo ripeto: "Questa è lotta fra Cielo e inferno". Voi non siete che un bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e demoni. Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana contro Cristo. Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità, che si avvicina alla sua ora ultima, per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra. Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta troverà pochi segnati, nello spirito, dalla Croce".
"I Quaderni del 1943", pagg. 182 - 183


"Questo linguaggio è troppo duro! Costui vuole fare di noi delle vittime della sua follia" dicono tuttora gli uomini quando lo li esorto a vita giusta e li istruisco sul come va intesa e praticata la Religione per farne forma di vita che dia Vita eterna. E non si accorgono che così dicendo confessano di essere degradati dalla loro condizione di uomini. Parlano di evoluzione, di superuomo. Orbene, mettiamo l’uomo quale Io l’ho trovato portato a questo punto dopo la sua discesa dal Paradiso. Fa il diagramma come Io ti conduco la mano e finito il diagramma vedrai che non vi è superamento ma abbassamento. Evoluzione? Quando i superbi e falsi superbi di ora parlano di evoluzione presuppongono il concetto "ascesa". Ma evolversi vuole dire procedere da un punto verso 1’altro. E allora per spirali si può procedere verso l’alto come verso il basso. Non sai fare la spirale? Fa una parabola.


Vedi? Se faceva la parte di destra evolveva al Cielo. Ha voluto quella di sinistra. Si è evoluto verso l’Inferno. Ecco il "superuomo" attuale, "l’evoluto" attuale! Al quale pare follia vivere almeno da "uomo" se non riesce a divenire "angelo". E si dice: "vittima", perché lo esorto a vivere da uomo. E folle mi dice. Sì, molto folle! Per amore! Amami. Amami tu piccolo Giovanni...".

"I Quaderni dal 1945 al 1950", pagg. 146 - 148


"Ti ho detto un giorno che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di Dio, Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele: testimonianza di Dio, ha un emulo infernale; e cosi l'ha Gabriele: forza di Dio. La prima bestia, uscente dal mare, [Ap 13,1-10] che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi: "Chi e simile alla bestia?", corrisponde a Michele.
Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero, all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele, e amore, se d’amore può parlarsi fra i demoni,  ma è meglio dire: soggezione assoluta per Satana. Ministro fedele del suo re maledetto, usa della intelligenza per nuocere alla stirpe dell’uomo, creatura di Dio, e per servire il suo padrone. Forza senza fine e senza misura e usata da essa per persuadere l’uomo a cancellare, da se stesso, il mio segno che fa orrore agli spiriti delle tenebre. Levato quello, col peccato che leva la grazia, crisma luminoso sul vostro essere, la Bestia può accostarsi ed indurre l’uomo ad adorarla come fosse un Dio ed a servirla nel delitto.
Se l’uomo riflettesse a quale soggezione si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma l’uomo non riflette. Guarda il momento e la gioia del momento, e peggio di Esaù baratta la divina genitura per un piatto di lenticchie. Satana, però, non usa soltanto di questo violento seduttore dell’uomo. Per quanto l’uomo poco rifletta, in genere, vi sono ancora troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non vogliono peccare gravemente.
Ed ecco allora l’altro ministro satanico, la seconda bestia. [Ap 3,11-18] Sotto veste d’agnello ha spirito di dragone. È la seconda manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché annuncia la Bestia ed è la sua forza più forte: quella che smantella senza parere e persuade con tanta dolcezza che è giusto seguire le orme della Bestia. É inutile parlare di potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di Potenza umana e alla seconda di Scienza umana. E se la Potenza di per sé stessa produce dei ribelli, la Scienza, quando è unicamente umana, corrompe senza produrre ribellione e trae in perdizione un numero infinito di adepti. Quanti si perdono per superbia della mente che fà loro spregiare la Fede e uccidere l’anima con l’orgoglio che separa da Dio! Che se Io mieterò all’ultimo giorno la messe della terra, già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male che vi falcia e non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore di Satana".
"I Quaderni del 1943", pagg. 152 - 153

giovedì 29 marzo 2012

Aumenta gasolio e benzina: scontri e feriti in tutta l'Indonesia

28/03/2012 16:27 INDONESIA Da Asianews di Mathias Hariyadi Il governo ha ritoccato i prezzi del 33%, senza l'approvazione del parlamento. Nuove manifestazioni previste nei prossimi giorni. Oltre 20mila poliziotti schierati a Jakarta. Il numero è il più alto dall'epoca del dittatore Suharto. Jakarta (AsiaNews) - Migliaia di studenti si sono scontrati con violenza con le forze dell'ordine ieri nella stazione ferroviaria di Gambir, nel centro di Jakarta, durante una manifestazione contro l'impennata del prezzo del carburante. Armati di bombe molotov, bastoni e spranghe, i giovani hanno attaccato il personale di sicurezza dispiegato lungo la strada che da Gambir conduce al palazzo presidenziale. Negli scontri decine di persone sono rimaste ferite. A partire dal 1° aprile il prezzo dei carburanti salirà del 33% (circa 0,065 dollari al litro). Il governo ha deciso l'aumento senza l'approvazione del parlamento. Secondo gli esperti, tale manovra farà alzare i costi dei beni di prima necessità, mettendo in pericolo la vita di milioni di persone che sopravvivono con pochi dollari al giorno. Lo spettro di una forte crisi economica dovuta al caro-carburanti, ha causato violente proteste anche a Medan in (Sumatra del nord), Makassar (Sulawesi del sud) e Gorontalo (Sulawesi del nord), dove i manifestanti hanno incendiato l'auto del governatore locale. Per i prossimi giorni sono previste nuove manifestazioni contro il rialzo dei prezzi. Dal summit sul nucleare di Seul, il presidente Susilo Bambang Yudhoyono accusa l'opposizione di aver fomentato gli scontri per screditare il governo e prendere il potere. Per bloccare le insurrezioni, il governo ha schierato oltre 20mila agenti nel centro di Jakarta. Il numero è il più alto dal 1998, quando il Paese venne scosso da violente manifestazioni anticinesi costate la vita a decine di persone. Anche allora a provocare le proteste era stata l'impennata di benzina e gasolio. Le manifestazioni durarono per tutto il mese di maggio, costringendo alle dimissioni il presidente Suharto, dopo 32 anni di dittatura.

“L'ultimo esorcista”

Da Padre Giulio Scozzaro Libro scritto da Don Gabriele Amorth col giornalista Paolo Rodari, ancora migliore dei precedenti, con esperienze estremamente forti e convincenti. Qui solo un breve estratto verso la fine, per mettere a fuoco la prospettiva di Don Amorth sul tempo in cui viviamo. Interessante notare che collega Medjugorje ai tempi finali e i segreti alla “sconfitta di Satana”: il suo potere sarà infranto, distrutto, sconfitto, la sostanza non cambia. Tant'è vero che vede l'Anticristo (falso profeta) prossimo a manifestarsi; ma è di fede che la sua apparizione sarà fugace e «il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta» (2Ts 2,8). Nel 1990, in un suo libro, Don Amorth scriveva: «A Lourdes la Vergine appariva al primo albeggiare; a Fatima a mezzogiorno; a Medjugorje al tramonto». (dal libro di Don Gabriele Amorth) Io dico: la misericordia di Dio può tutto. Non è mai troppo tardi per pentirsi, per tornare a Dio. Di certo c'è un fatto. Non si può dimenticare che lo scandalo della pedofilia nel clero è scoppiato in questi ultimi decenni. Questo è il tempo della furia di Satana sul mondo. Una furia che colpisce in modo potente soprattutto la Chiesa. Il fatto che gli scandali siano usciti allo scoperto è un bene. Perché permette alla Chiesa di fare penitenza, di ravvedersi, di non peccare più. Il mondo è in mano al potere del demonio. Con Satana ci sono tanti suoi profeti. Tante persone che la Bibbia chiama falsi profeti. Falsi perché portano alla menzogna e non alla verità. Queste persone esistono fuori ma anche dentro la Chiesa. Si riconoscono subito: dicono di parlare nel nome della Chiesa e invece parlano nel nome del mondo. Chiedono alla Chiesa di vestire i panni del mondo e così facendo confondono i fedeli e portano la Chiesa in acque non sue. Sono le acque del maligno. Le acque che la Bibbia descrive in modo mirabile nel suo ultimo testo, l'Apocalisse. La rabbia di Satana esiste da quando esiste il mondo. Ma da quando Dio ha mandato nel mondo suo Figlio, Gesù, questa rabbia è divenuta più forte. Da quando c'è Gesù lo scontro tra i due eserciti è aperto, frontale. Satana aizza il popolo contro Cristo e riesce a convincerlo che è necessario ucciderlo. La morte di Gesù è la vittoria di Satana. Una vittoria apparente perché in realtà con la risurrezione è Cristo che trionfa. Ma il suo trionfo non cancella il male. Non cancella la presenza del drago, la bestia, Satana. Questi c'è ancora ma da quando è venuto Cristo l'uomo ha la certezza che, se si affida a lui, può farcela. Pur nella difficoltà della vita, può sconfiggere la morte. Oggi, duemila anni dopo la venuta di Cristo, la lotta è più aspra. Siamo a uno scontro finale. Da una parte l'esercito di Satana. Dall'altra l'esercito di Dio con tutti i suoi santi e i suoi martiri, gente che effonde il proprio sangue a beneficio di coloro che rimangono a lottare. Ogni goccia di sangue dei martiri è usata da Dio nella infinita battaglia contro il demonio. Disse la Madonna a Medjugorje il 14 aprile del 1982: «Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: Non la distruggerai. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi ho affidati, il suo potere sarà infranto». Parole che ci dicono che se Satana oggi è all'opera, all'opera contro di lui c'è anche la Madonna. Sappiamo poco dei segreti affidati ai veggenti di Medjugorje. Sappiamo però che quando -presto, molto presto- questi segreti si realizzeranno, il drago sarà sconfitto e il regno della luce trionferà. (...) Occorre però fare un'ultima osservazione. Se è vero che la lotta tra Satana e Dio è oggi arrivata a una fase finale, occorre anche ricordare che, come dice la Scrittura, è oggi il tempo dell'Anticristo. Di lui, dell'Anticristo, hanno parlato in tanti. Chi è l'Anticristo? E il nemico per eccellenza di Cristo. Una sorta di figlio prediletto di Satana che verrà nel mondo quando lo scontro con Dio sarà alla resa dei conti. Verrà per combattere Dio ma soccomberà. Io credo che il tempo dell'Anticristo è il nostro tempo, il tempo dell'inizio del terzo millennio. Non sarà difficile riconoscere la venuta di questa persona: egli, infatti, come dice san Paolo, sedurrà l'uomo presentandosi come l'inviato di Dio e sederà nel Tempio di Dio additando se stesso come Dio. «Chi sei tu?» chiesi una volta a un diavolo che possedeva una giovane donna. La costringeva a mangiare, mangiare e ancora mangiare. Ingoiava chili di pane e pizza ogni giorno. Ma non era mai sazia. E soprattutto non ingrassava. Era magra e fragile come un fuscello. Ma ingorda come una bestia feroce che non mangia da giorni. Le portavano intere teglie di pizza che sparivano dentro la sua bocca con una velocità incredibile. Vederla mangiare era uno spettacolo tremendo, terribile. Così è stato necessario farle degli esorcismi. Don Amorth: «Chi sei tu, dimmelo nel nome di Cristo!». Satana: «Io sono Dio». Don Amorth: «Non mentire! Dio è uno solo. E tu lo conosci bene». Satana: «No, io sono Dio. Io sono colui che il mondo adora. Il tuo Dio non è Dio e presto non esisterà più». Don Amorth: «Taci mentitore. Dio è il Signore del cielo e della terra e tu a lui devi restare assoggettato». Satana: «Tu non sai niente, prete. Guardati intorno. È pieno di miei discepoli. Chi sono io per loro? Sono Dio». Don Amorth: «Tu puoi dire ciò che vuoi. Ma Dio è uno solo. E nel suo nome ti ordino di andartene da questa donna. Di lasciarla libera. Vattene Satana». Satana: «Io non me ne vado. E anche se me ne vado resto. Resto in altri corpi. Rimango in altre vite. Il mondo è mio e sarà mio per sempre». Don Amorth: «Il mondo è di Dio. È sempre stato suo. E tu sei destinato soltanto a soccombere». Satana: «Io non soccomberò. Presto un mio figlio verrà adorato da tutti. Lo chiameranno Dio». Questo figlio di satana è l’Anticristo…

mercoledì 28 marzo 2012

Papa: giovani, siate missionari della gioia

27/03/2012 13:01 VATICANO Da Asianews Nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della gioventù, Benedetto XVI scrive che la vera gioia viene da Dio e invita a cercare di "riconoscerlo" negli avvenimenti quotidiani. "Il mondo ha necessità di uomini e donne competenti e generosi, che si mettano al servizio del bene comune. Impegnatevi a studiare con serietà; coltivate i vostri talenti e metteteli fin d'ora al servizio del prossimo. Cercate il modo di contribuire a rendere la società più giusta e umana, là dove vi trovate. Che tutta la vostra vita sia guidata dallo spirito di servizio, e non dalla ricerca del potere, del successo materiale e del denaro". Città del Vaticano (AsiaNews) - "Essere missionari della gioia": è il compito che Benedetto XVI affida ai giovani nel messaggio, reso noto oggi, in occasione della XXVII Giornata mondiale della gioventù che sarà celebrata il 1° aprile 2012, domenica delle Palme, a livello diocesano. La gioia della quale scrive il Papa è quella vera, che "viene da Dio". Commentando il tema della Giornata, preso da un'esortazione della Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi: «Siate sempre lieti nel Signore!» (4,4), il Papa scrive che "l'aspirazione alla gioia è impressa nell'intimo dell'essere umano. Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il nostro cuore cerca la gioia profonda, piena e duratura, che possa dare «sapore» all'esistenza. E ciò vale soprattutto per voi, perché la giovinezza è un periodo di continua scoperta della vita, del mondo, degli altri e di se stessi. È un tempo di apertura verso il futuro, in cui si manifestano i grandi desideri di felicità, di amicizia, di condivisione e di verità, in cui si è mossi da ideali e si concepiscono progetti". "E ogni giorno sono tante le gioie semplici che il Signore ci offre: la gioia di vivere, la gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di un lavoro ben fatto, la gioia del servizio, la gioia dell'amore sincero e puro". "Ogni giorno, però, ci scontriamo anche con tante difficoltà e nel cuore vi sono preoccupazioni per il futuro, al punto che ci possiamo chiedere se la gioia piena e duratura alla quale aspiriamo non sia forse un'illusione e una fuga dalla realtà. Sono molti i giovani che si interrogano: è veramente possibile la gioia piena al giorno d'oggi? E questa ricerca percorre varie strade, alcune delle quali si rivelano sbagliate, o perlomeno pericolose. Ma come distinguere le gioie veramente durature dai piaceri immediati e ingannevoli? Come trovare la vera gioia nella vita, quella che dura e non ci abbandona anche nei momenti difficili?". "In realtà le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio, anche se non appare a prima vista, perché Dio è comunione di amore eterno, è gioia infinita che non rimane chiusa in se stessa, ma si espande in quelli che Egli ama e che lo amano. Dio ci ha creati a sua immagine per amore e per riversare su noi questo suo amore, per colmarci della sua presenza e della sua grazia". "Questo amore infinito di Dio per ciascuno di noi si manifesta in modo pieno in Gesù Cristo. In Lui si trova la gioia che cerchiamo". Nel Vangelo vediamo come dall'incontro con Gesù nasce sempre una grande gioia interiore. "E' la gioia dell'incontro con il Signore; è il sentire l'amore di Dio che può trasformare l'intera esistenza e portare salvezza". E' "la gioia della salvezza che viene offerta: Cristo è il vivente, è Colui che ha vinto il male, il peccato e la morte. Egli è presente in mezzo a noi come il Risorto, fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20). Il male non ha l'ultima parola sulla nostra vita, ma la fede in Cristo Salvatore ci dice che l'amore di Dio vince". "A questo punto ci domandiamo: come ricevere e conservare questo dono della gioia profonda, della gioia spirituale? Un Salmo ci dice: «Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sal 37,4)". "Cercare la gioia nel Signore: la gioia è frutto della fede, è riconoscere ogni giorno la sua presenza, la sua amicizia: «Il Signore è vicino!» (Fil 4,5); è riporre la nostra fiducia in Lui, è crescere nella conoscenza e nell'amore di Lui. L'«Anno della fede», che tra pochi mesi inizieremo, ci sarà di aiuto e di stimolo. Cari amici, imparate a vedere come Dio agisce nelle vostre vite, scopritelo nascosto nel cuore degli avvenimenti del vostro quotidiano. Credete che Egli è sempre fedele all'alleanza che ha stretto con voi nel giorno del vostro Battesimo. Sappiate che non vi abbandonerà mai. Rivolgete spesso il vostro sguardo verso di Lui. Sulla croce, ha donato la sua vita perché vi ama. La contemplazione di un amore così grande porta nei nostri cuori una speranza e una gioia che nulla può abbattere. Un cristiano non può essere mai triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui". La gioia, scrive più avanti Benedetto XVI "è intimamente legata all'amore: sono due frutti inseparabili dello Spirito Santo (cfr Gal 5,23). L'amore produce gioia, e la gioia è una forma d'amore". "Pensando ai vari ambiti della vostra vita, vorrei dirvi che amare significa costanza, fedeltà, tener fede agli impegni. E questo, in primo luogo, nelle amicizie: i nostri amici si aspettano che siamo sinceri, leali, fedeli, perché il vero amore è perseverante anche e soprattutto nelle difficoltà. E lo stesso vale per il lavoro, gli studi e i servizi che svolgete. La fedeltà e la perseveranza nel bene conducono alla gioia, anche se non sempre questa è immediata". "Per entrare nella gioia dell'amore, siamo chiamati anche ad essere generosi, a non accontentarci di dare il minimo, ma ad impegnarci a fondo nella vita, con un'attenzione particolare per i più bisognosi. Il mondo ha necessità di uomini e donne competenti e generosi, che si mettano al servizio del bene comune. Impegnatevi a studiare con serietà; coltivate i vostri talenti e metteteli fin d'ora al servizio del prossimo. Cercate il modo di contribuire a rendere la società più giusta e umana, là dove vi trovate. Che tutta la vostra vita sia guidata dallo spirito di servizio, e non dalla ricerca del potere, del successo materiale e del denaro. A proposito di generosità, non posso non menzionare una gioia speciale: quella che si prova rispondendo alla vocazione di donare tutta la propria vita al Signore. Cari giovani, non abbiate paura della chiamata di Cristo alla vita religiosa, monastica, missionaria o al sacerdozio. Siate certi che Egli colma di gioia coloro che, dedicandogli la vita in questa prospettiva, rispondono al suo invito a lasciare tutto per rimanere con Lui e dedicarsi con cuore indiviso al servizio degli altri. Allo stesso modo, grande è la gioia che Egli riserva all'uomo e alla donna che si donano totalmente l'uno all'altro nel matrimonio per costituire una famiglia e diventare segno dell'amore di Cristo per la sua Chiesa". "Vorrei richiamare un terzo elemento per entrare nella gioia dell'amore: far crescere nella vostra vita e nella vita delle vostre comunità la comunione fraterna. C'è uno stretto legame tra la comunione e la gioia". Ma, scrive ancora il Papa, "per vivere la vera gioia occorre anche identificare le tentazioni che la allontanano. La cultura attuale induce spesso a cercare traguardi, realizzazioni e piaceri immediati, favorendo più l'incostanza che la perseveranza nella fatica e la fedeltà agli impegni. I messaggi che ricevete spingono ad entrare nella logica del consumo, prospettando felicità artificiali. L'esperienza insegna che l'avere non coincide con la gioia: vi sono tante persone che, pur avendo beni materiali in abbondanza, sono spesso afflitte dalla disperazione, dalla tristezza e sentono un vuoto nella vita. Per rimanere nella gioia, siamo chiamati a vivere nell'amore e nella verità, a vivere in Dio. E la volontà di Dio è che noi siamo felici. Per questo ci ha dato delle indicazioni concrete per il nostro cammino: i Comandamenti. Osservandoli, noi troviamo la strada della vita e della felicità. Anche se a prima vista possono sembrare un insieme di divieti, quasi un ostacolo alla libertà, se li meditiamo più attentamente, alla luce del Messaggio di Cristo, essi sono un insieme di essenziali e preziose regole di vita che conducono a un'esistenza felice, realizzata secondo il progetto di Dio. Quante volte, invece, costatiamo che costruire ignorando Dio e la sua volontà porta delusione, tristezza, senso di sconfitta. L'esperienza del peccato come rifiuto di seguirlo, come offesa alla sua amicizia, porta ombra nel nostro cuore. Ma se a volte il cammino cristiano non è facile e l'impegno di fedeltà all'amore del Signore incontra ostacoli o registra cadute, Dio, nella sua misericordia, non ci abbandona, ma ci offre sempre la possibilità di ritornare a Lui, di riconciliarci con Lui, di sperimentare la gioia del suo amore che perdona e riaccoglie". "A volte - è la conclusione del messaggio - viene dipinta un'immagine del Cristianesimo come di una proposta di vita che opprime la nostra libertà, che va contro il nostro desiderio di felicità e di gioia. Ma questo non risponde a verità! I cristiani sono uomini e donne veramente felici perché sanno di non essere mai soli, ma di essere sorretti sempre dalle mani di Dio! Spetta soprattutto a voi, giovani discepoli di Cristo, mostrare al mondo che la fede porta una felicità e una gioia vera, piena e duratura. E se il modo di vivere dei cristiani sembra a volte stanco ed annoiato, testimoniate voi per primi il volto gioioso e felice della fede. Il Vangelo è la «buona novella» che Dio ci ama e che ognuno di noi è importante per Lui. Mostrate al mondo che è proprio così!".

Oggi Fidel Castro incontrerà "con piacere" Benedetto XVI

28/03/2012 08:35 VATICANO - CUBA da Asinews L'annuncio è stato dato dallo stesso Lider Maximo su un sito governativo. Ieri Benedetto XVI, incontrando Raul Castro, gli ha chiesto che il Venerdì Santo venga dichiarato festa, per permettere ai cristiani di celebrare la Passione di Cristo. Nel '98, Giovanni Paolo II ottenne che il 25 dicembre, Natale, fosse considerato festa nazionale. Il pontefice ha anche fatto "richieste umanitarie", forse per i prigionieri politici. Il vicepresidente Murillo esclude qualunque "riforma politica". L'Avana (AsiaNews) - Fidel Castro vedrà "con piacere" Benedetto XVI oggi all'Avana, nell'ultimo giorno della presenza del pontefice a Cuba. In un articolo firmato da lui e riportato sul sito ufficiale CubaDebate.cu, il "Lider Maximo" scrive: "Sarò lieto d'incontrare Sua Eccellenza Papa Benedetto XVI, come feci nel 1998 con Giovanni Paolo II: un uomo al quale il contatto con i bambini e con gli umili cittadini del popolo suscitava invariabilmente sentimenti di affetto". L'85enne ex presidente cubano, malato da vari anni, spiega di aver deciso di chiedere al papa "qualche minuti del suo tempo così oberato di impegni" dopo aver appreso dal ministro degli esteri Bruno Rodriguez che all'illustre ospite sarebbe "piaciuto un modesto e semplice colloquio". L'attesa per un incontro fra Fidel Castro e Benedetto XVI ha dominato tutto il viaggio del papa. Molti si aspettavano che tale incontro sarebbe avvenuto ieri, quando il pontefice ha fatto visita a Raul Castro, fratello dell'ex dittatore, nel palazzo presidenziale. La visita era definita un incontro con "il presidente e i suoi familiari". Nell'incontro con Raul Castro, durato 55 minuti, quasi il doppio di un normale incontro con i capi di Stato, il papa ha chiesto che il Venerdì Santo venga considerata una festa, per permettere ai cristiani di celebrare il giorno della Passione di Gesù. Il direttore della Sala stampa vaticana, p. Federico Lombardi, ha detto che il governo ci penserà. Nel 1998, alla venuta di Giovanni Paolo II, le autorità cubane decisero di fare del 25 dicembre, Natale, una festa civica. Secondo p. Lombardi, il papa ha anche parlato di alcune "richieste umanitarie", forse riferendosi a questioni legate alla prigionia di molti dissidenti politici per i quali la Chiesa cubana ha spesso fatto da mediatrice per la loro liberazione. All'inizio del suo viaggio, Benedetto XVI aveva detto che l'ideologia marxista "non risponde più alla realtà" e aveva assicurato che la Chiesa non è un partito politico, ma vuole aiutare "in spirito di dialogo" per dar vita ad una società più giusta". Il papa, con molta gentilezza e con accenti spirituali, ha sempre suggerito dei passi per il cambiamento, basati sul rispetto dell'uomo, sulla sua libertà religiosa, sul lasciare spazio al contributo della fede cristiana nella società, sulla riconciliazione. Ma Marino Murillo, vicepresidente e responsabile dell'economia nel governo, ha subito messo le mani avanti: "In Cuba non vi saranno riforme politiche".

Il Sacerdote diceva di amarmi alla follia

Da Padre Giulio Scozzaro La mia è una storia triste e molto dolorosa. Dopo anni di atroci sofferenze, riesco oggi, con la Grazia di Dio, a scrivere, per testimoniare ciò che ho vissuto. E' un atto di carità che Gesù mi chiede, nei confronti di tante donne che si sono trovate o si trovano nella mia situazione. Mi chiamo Alessandra e vivo in Umbria. Ho 42 anni e ho sempre avuto nel mio cuore un grande amore per Gesù e la Madonna. Ne mio cuore, ha sempre albergato il desiderio per la vita religiosa. Un pomeriggio del mese di settembre del 2003, decido di fare un corso di esercizi spirituali della durata di 5 giorni. Avevo proprio bisogno di una ricarica spirituale. Il direttore degli esercizi era un Sacerdote, a suo dire molto innamorato della Madonna. Un uomo di preghiera, molto spirituale e attento all'ascolto. Era proprio quello che cercavo... finalmente qualcuno con cui potermi aprire e avere un aiuto per la mia anima assetata di DIO. Gli esercizi trascorsero in maniera serena, io ero molto felice, soprattutto perché avevo trovato il mio Padre spirituale. Infatti fu questo Sacerdote a diventare mio confessore e direttore. Per i successivi due anni si comportò in modo tranquillo, accontentava ogni mio desiderio spirituale, raramente mi contrariava. Io lo rispettavo e lo veneravo per la sua "santità"... fino al giorno in cui non mi disse che era giunto il momento di intensificare il nostro rapporto. Non più padre e figlia nel senso spirituale, ma sarei dovuta diventare la sua sposa mistica... e questo... PER VOLONTA' DIVINA !!!! Mi rivelò di avere il dono delle locuzioni interiori e, quindi era Dio che voleva che io diventassi l’amante del mio confessore. Io avevo piena fiducia in lui e facevo tutto quello che mi chiedeva, in fondo, non potevo ribellarmi alla volontà del Signore… Pian piano iniziai ad affezionarmi a lui in modo umano. Un giorno, mentre ero in confessione... mi baciò!... Rimasi immobile non so per quanto tempo, ma lui mi tranquillizzò dicendomi che Gesù era contento e, siccome io amavo molto Gesù, sarei dovuta essere contenta. Da quel giorno iniziò la nostra relazione amorosa. Un misto continuo di sacro e profano. Io ero completamente nelle sue mani. Ogni giorno mi diceva di amarmi alla follia, mi riempiva di complimenti sulla mia persona, sulla mia bellezza. Mi chiamava al telefono giorno e notte. Una sera mi disse che, ormai, era giunto il momento di avere rapporti sessuali completi, perché lui desiderava un figlio da me. Mi promise che presto avrebbe lasciato il sacerdozio per sposarmi. Io gli credevo. Durante i rapporti intimi, spesso aveva la Corona del Rosario in mano... Spesso mi riempiva la bocca di Ostie consacrate e mi baciava dicendomi che dovevo offrirmi vittima per lui. Lui aveva un appartamento di sua proprietà e spesso andavo a trovarlo. Mi faceva bere in continuazione dell'acqua, dicendomi che era benedetta e che la sua sposa doveva purificarsi per avere rapporti con lui, essendo un Sacerdote. Non capivo nulla, ero come stordita, assolutamente presa da lui. Conosceva il mio amore e la mia devozione per Sant’Antonio e mi costringeva a recitare preghiere al Santo durante i rapporti sessuali. Dopo, si recava in Chiesa a celebrare la Messa. Al suo ritorno, mi ripeteva parole meravigliose, mi riempiva la bocca di Ostie consacrate nella Messa appena celebrata e toccandomi nelle parti intime. Un giorno prese dell'olio santo e mi obbligò a ungere il suo corpo nudo, steso sul letto, perché fosse pronto per un nuovo rapporto con me. Ero talmente presa da lui, che decisi di trasferirmi nella sua città. Presi una casa in affitto vicina alla sua. Non ho mai capito il male che mi stava facendo, perché mi diceva che io non ero una peccatrice, in quanto lui era un Sacerdote ed io la sposa che il Signore aveva scelto per lui. Spesso mi fermavo a casa sua a dormire, la notte accendeva delle candele e le sistemava a forma di cerchio o di piramide, vicino al letto, poi mi dava da bere del liquore, e dovevo berlo anche se non ne avevo voglia. Doveva essere una bevanda adulterata. Una volta partimmo per la Spagna. Lui aveva delle conoscenze e ci ospitò una famiglia. Lì mi accorsi che faceva delle avance ad una signora, ma era molto attento a non farsi beccare da me. Anche se vedevo... io non volevo vedere... non potevo... ero completamente sua. Quando gli dissi che potevo essere rimasta incinta... non mi rispose, ma da allora preferì i rapporti orali. Mi diede una pastiglia che ingoiai senza sapere cosa fosse... ho saputo più tardi che era una pillola abortiva. Per farla breve, cominciavo a vedere qualcosa che non andava e gli chiesi di darmi la prova d'amore che aspettavo... ma si è sempre rifiutato. La nostra relazione è terminata quando mio marito ci trovò abbracciati nella camera degli ospiti di casa nostra, eravamo lì dicendo che recitavamo i Vespri pomeridiani. Mio marito lo cacciò con massimo sdegno e volle conoscere tutto da me. Potevo negare i rapporti sessuali e tutto quello che era avvenuto con il Sacerdote, volli rivelare tutto senza nascondere proprio nulla. Avevo sbagliato gravemente, ero stata indotta a commettere gravissimi peccati. Le autorità ecclesiastiche sono state da me informate su tutto. Ho le registrazioni fatte al telefono di tutto ciò che ha commesso con me e sono state portate al suo Provinciale. Paradossalmente quel Sacerdote ha negato persino di conoscermi, anche dinanzi alla registrazione della sua voce e dei racconti di quanto aveva fatto con me. Davvero incredibile. I suoi superiori lo hanno messo alle strette ma lui li ha minacciati di denunciarli alla magistratura, e questa è stata la sua scappatoia per mettere paura al suo Provinciale. Dimenticavo una cosa tremenda... dopo ogni rapporto sessuale mi confessava!!! In questo modo non sarei andata a confessarmi dal mio parroco o altrove. Anche la confessione dopo i rapporti sessuali lui ammette nelle registrazioni telefoniche fatte da me a sua insaputa, ma incredibilmente davanti al Provinciale ha negato tutto. Ha negato tutto quello che aveva detto al telefono… Le autorità ecclesiastiche vorrebbero tanto togliersi dai piedi questo prete scomodo... ma hanno troppa paura di agire contro lui perché temono ritorsioni e non hanno il coraggio di fermarlo. QUANTA RESPONSABILITÀ DAVANTI A DIO! Non voglio vendetta, non spetta a me. Desidero solo che la smetta di danneggiare altre donne compiendo un falso apostolato. Lo fermano proibendogli anche di organizzare quei pellegrinaggi che in realtà sono momenti di gravissimi peccati. Prego per la sua conversione... la mia è costata Sangue a Gesù. E lacrime amarissime a me. Ho tentato il suicidio, sono stata così male, che non credevo più neanche in Dio. Mi è crollato tutto, soffro tremendamente pensando che quel Sacerdote mi voleva all'inferno con lui. La Madonna mi ha salvata dall’inferno, mi confesso ogni settimana e frequento la Messa ogni giorno. Il Signore mi sta liberando da ogni ricordo violento col suo Amore. Io amo la Chiesa e so che esistono molti Sacerdoti Santi... ma molti altri non sono degni di esserlo... sanno solo rovinare le anime. Se oggi sono qui a raccontare la mia tremenda vicenda è perché Gesù mi ha tanto amata e mi ha salvata nuovamente. Non ci saranno eternità per ringraziare Gesù. Voglio fare penitenze per tutta la mia vita. Soffro ancora tanto, offro sempre a Dio la mia croce. Il vero Dio mi ama infinitamente e mi sta aiutando a vivere ancora... nonostante tutto.

martedì 27 marzo 2012

Don Bruno a Padova brucia Rosari massonici e satanici

Da Miliziasanmichelearcangelo.org

ORAZIONI DI SANTA BRIGIDA SOPRA LA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO

Santa Brigida

La gioventù e la vita coniugale 

Brigida nacque a Finsta, una cittadina svedese della regione dell'Uppland, da una famiglia aristocratica. La prima parte della sua vita fu quella di una laica felicemente sposata: dal suo matrimonio nacquero ben otto figli, la secondogenita fu Caterina e anch'ella fu canonizzata. Rimase vedova nel 1344.
Nonostante il benessere del suo ceto sociale, Brigida, insieme al marito, il nobile Ulf Gudmarsson, studiò la Sacra Scrittura, fondò un piccolo ospedale e assistette i poveriSia lei che il marito divennero terziari francescani. Fu molto apprezzata anche per le sue doti pedagogiche, tanto che venne richiesto il suo servizio alla corte di Stoccolma: questo primo periodo della vita di Santa Brigida si conclude con il pellegrinaggio a Santiago di Compostela.

I suoi pellegrinaggi 

Dopo la morte del marito, Brigida sentì la necessità di spostarsi dal suo paese natale per iniziare nuove missioni: lasciata la Svezia nel 1349, si stabilì a Roma. Visitò molti luoghi italiani, soprattutto dove si trovavano reliquie di santi come MilanoPaviaAssisiBariOrtona,BeneventoArielliPozzuoliNapoliSalernoAmalfi, e il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. L'ultimo pellegrinaggio la portò inTerra Santa, tra il 1371 - 1372, permettendole di visitare gli stessi luoghi vissuti da GesùProprio a conclusione del suo pellegrinaggio a Gerusalemme, nel 1372, in visita alla casa della Madonna avrebbe ricevuto un messaggio:Tornate ormai nei paesi cristiani; cercate di emendare sempre più la vostra vita e cercate di vivere in seguito con somma vigilanza e attenzione, dal momento che avete già visitato questi Luoghi Santi, dove io e mio Figlio vivemmo corporalmente

La personalità 

Brigida svela quelli che a suo dire sarebbero i disegni di Dio sugli avvenimenti storici sia a principi che ai pontefici. Inoltre non risparmia dure ammonizioni in tema di riforma morale del popolo cristiano.
Ella sostenne di essere in continuo legame con Gesù, asserendo di aver avuto visioni e colloqui: da uno di questi nasceranno le famose orazioni.

Le orazioni di Santa Brigida 

Leggenda vuole che Brigida volesse conoscere il numero esatto di colpi ricevuti da Gesù durante la sua passione. Durante una di queste apparizioni Gesù stesso le avrebbe rivelato di aver ricevuto 5480 colpi e che se si voleva onorarli, si dovevano recitare quindici Padre Nostro e quindici Ave Maria insieme alle orazioni che le insegnò: recitando per un anno queste preghiere si onoravano tutte le sue piaghe. Inoltre, secondo la Santa, Gesù avrebbe fatto diverse promesse per chi avesse recitato queste orazioni per un anno.

Promesse di Gesù 
1. Libertà dal purgatorio di 15 anime della sua stirpe;
 2. E 15 giusti della sua stirpe saranno confermati e conservati in grazia;
 3. E 15 peccatori della sua stirpe si convertiranno;
 4. La persona che le dirà avrà il primo grado di perfezione;
 5. E 15 giorni prima di morire riceverà il mio prezioso corpo, di modo che sarà liberata dalla fame eterna e berrà   il mio Prezioso Sangue perché non abbia sete eternamente;
 6. E 15 giorni prima di morire avrà una amara contrizione di tutti i suoi peccati e una perfetta conoscenza di essi;
 7. Metterò il segno della mia croce Vittoriosa davanti a lei per soccorrerla e difenderla contro gli attacchi dei suoi nemici;
 8. Prima della sua morte io verrò a lei con la mia amatissima e dilettissima Madre;
 9. E riceverò benignamente la sua anima e la condurrò alle gioie eterne;
 10. E conducendola fino là, le darò con singolare tratto a bere alla fonte della mia Deità, ciò che non farò con quelli che non hanno recitato queste orazioni;
 11. Perdonerò tutti i peccati a chiunque è vissuto per 30 anni in peccato mortale se   dirà devotamente queste orazioni;
 12. E lo difenderò dalle tentazioni;
 13. E gli conserverò i suoi cinque sensi;
 14. E lo preserverò dalla morte improvvisa;
 15. E salverò la sua anima dalle pene eterne;
 16. E la persona otterrà tutto quello che domanderà a Dio e alla Vergine Maria;
 17. E se è vissuto, sempre secondo la sua volontà e se è dovuto morire l’indomani, la sua vita  si prolungherà;
 18. Tutte le volte che reciterà queste orazioni guadagnerà indulgenze;
 19. E sarà sicura di essere aggiunta al coro degli Angeli;
 20. E chi insegnerà queste orazioni ad un altro, avrà gioia e merito senza fine che saranno stabili in terra e dureranno eternamente in Cielo;
 21. Dove sono e saranno dette queste orazioni, Dio è presente con la sua Grazia.
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Prima orazione.
 O Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, giubilo che trapassa ogni gioia ed ogni desiderio, salute ed amore di coloro che si pentono, ai quali dicesti: “Le mie delizie sono con i figlioli degli uomini“, essendoti fatto uomo per loro salvezza ricordati di quelle cose che ti mossero a prendere la carne umana e di quello che sopportasti dal principio della tua incarnazione fino al salutifero tempo del tuo patire, ab aeterno ordinato nel Dio Uno e Trino. Ricordati del dolore che, come affermi tu stesso, ebbe l’anima tua, quando dicesti: “Mesta è l’anima mia fino alla morte“ quando nell’ultima cena che tu facesti coi tuoi discepoli, dando loro per vivanda il corpo e sangue tuoi, lavando i loro piedi e amorevolmente consolandoli predicesti la tua imminente Passione. Ricordati del tremito, dell’angustia e dolore che sopportasti nel santissimo corpo, prima di andare sul patibolo della Croce, quando dopo l’avere tu fatto tre volte orazione al Padre, pieno di sudor di sangue, ti vedesti tradito da uno dei tuoi discepoli, preso dal tuo popolo eletto, accusato da falsi testimoni, iniquamente da tre giudici condannato a morte, nel più solenne tempo della Pasqua, tradito, burlato, spogliato dei tuoi vestiti, percosso nella faccia (con gli occhi bendati), legato alla colonna, flagellato e coronato di spine. Concedimi adunque, ti prego dolcissimo Gesù, per le memorie che serbo di queste pene, prima della mia morte, sentimenti di vera contrizione, una sincera confessione e remissione di tutti i miei peccati. Amen.


O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà.

 Pater, Ave, Gloria.

 Seconda orazione. 
O Gesù, vera letizia degli Angeli e Paradiso di delizie, ricordati degli orribili tormenti che provasti, quando i nemici tuoi, come ferocissimi leoni, avendoti circondato con schiaffi, sputi, graffi ed altri inauditi supplizi, ti lacerarono; e per le ingiuriose parole, per le aspre percosse e durissimi tormenti, con i quali i nemici tuoi t’afflissero, io ti supplico che voglia liberarmi dai miei nemici così visibili come invisibili, e concedi che sotto l’ombra delle ali tue io ritrovi la protezione dell’eterna salute. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà.

Pater, Ave, Gloria

 Terza orazione 
O Verbo incarnato. Onnipotente creatore del mondo, che sei immenso, incomprensibile e puoi racchiudere l’universo nello spazio di un palmo, ricordati dell’amarissimo dolore che sopportasti quando le santissime tue mani e piedi furono confitti con chiodi acuminati sul legno della croce. Oh! Qual dolore provasti, o Gesù, allorché i perfidi crocifissori dilaniarono le tue membra e sciolsero le congiunture delle tue ossa, tirarono il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere. Ti prego per la memoria di questi dolori sopportati da te sopra la croce, che tu mi voglia concedere ch’io ti ami e tema quanto si conviene. Amen

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà.

 Pater, Ave, Gloria

  Quarta orazione
 O Signore Gesù Cristo Celeste Medico, ricordati delle sofferenze e dei dolori che sentisti nelle tue già lacerate membra, mentre si levava in alto la croce. Dai piedi alla testa eri tutto un cumulo di dolori; e nondimeno ti scordasti di tanta pena, e porgesti pietosamente preghiere al Padre per i nemici tuoi dicendo: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno“. Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori concedimi di ricordarmi della tua amatissima Passione, affinché essa mi giovi per una piena remissione di tutti i miei peccati. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Quinta orazione 
Rammentati, o Signore Gesù Cristo, specchio di eterna chiarezza, dell’afflizione che avesti quando, veduta la predestinazione di quelli eletti che, mediante la tua Passione, dovevano salvarsi, prevedesti ancora che molti non ne avrebbero profittato. Pertanto ti chiedo per la profondità della misericordia che mostrasti non solo nell’aver dolore dei perduti e disperati, ma nell’adoperarla verso il ladrone quando gli dicesti: “Oggi sarai meco in paradiso“, che tu voglia pietoso Gesù, adoperarla sopra di me al punto della mia morte. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi pietà di noi.

Pater, Ave, Gloria

  Sesta orazione 
O Gesù Re amabile, ricordati del dolore che provasti, quando nudo e disprezzato pendesti in Croce, senza avere, fra tanti amici e conoscenti che t’erano d’intorno, chi ti consolasse, eccetto la tua diletta Madre, alla quale raccomandasti il discepolo prediletto, dicendo: “Donna, ecco il tuo figlio; ed al discepolo: ecco la tua Madre“. Fiducioso ti prego, pietosissimo Gesù, per il coltello del dolore che allora le trapassò l’anima, che tu abbia compassione di me nelle afflizioni e tribolazioni mie così del corpo come dello spirito, e mi consoli, porgendomi aiuto e gaudio in ogni prova ed avversità. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Settima orazione
 O Signore, Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile che mosso da intimo affetto di amore, dicesti in Croce: “Io ho sete, cioè desidero sommamente la salute del genere umano”, accendi, ti preghiamo, in noi il desiderio di operare perfettamente, spegnendo del tutto la sete delle concupiscenze peccaminose e il fervore dei piaceri mondani. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Ottava orazione
 O Signore Gesù Cristo, dolcezza dei cuori e soavità grandissima delle menti, concedi a noi miseri peccatori, per l’amarezza dell’aceto e del fiele che per noi gustasti nell’ora della tua morte, che in ogni tempo, specialmente nell’ora del morire nostro, noi ci possiamo cibare del Corpo e Sangue tuo non indegnamente, ma in rimedio e consolazione delle anime nostre. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Nona orazione 
O Signore Gesù Cristo, giubilo della mente, ricordati dell’angustia e dolore che patisti quando per l’amarezza della morte e l’insulto dei giudei gridasti al Padre tuo: “Eloi, Eloi, lamma sabactani; cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Per questo ti chiedo che nell’ora della mia morte tu non mi abbandoni. Signor mio e Dio mio. Amen.


O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore. O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Decima orazione

 O Signore Gesù Cristo, principio e termine ultimo del nostro amore, che dalla pianta dei piedi alla cima del capo ti sommergesti nel mare dei patimenti ti prego, per le larghe e profondissime tue piaghe, che mi voglia insegnare ad operare perfettamente con vera carità nella legge e nei precetti tuoi. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria.

  Undicesima orazione

O Signore Gesù Cristo, profondo abisso di pietà e di misericordia io ti domando, per la profondità delle piaghe che trapassarono non solo la carne tua e le midolla delle ossa, ma anche le più intime viscere, che ti piaccia sollevare me, sommerso nei peccati e nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Dodicesima orazione

 O Signore Gesù Cristo, specchio di verità, segno d’unità e legame di carità, abbi in mente le innumerevoli ferite di cui fu ricoperto il tuo Corpo, lacerato dagli empi Giudei e imporporato del tuo stesso preziosissimo Sangue. Scrivi, ti prego, con quello stesso Sangue nel cuore mio le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, si rinnovi in me ogni giorno il dolore del tuo patire, si accresca l’amore, ed io perseveri continuamente nel renderti grazie sino alla fine della mia vita, cioè fino a quando io non verrò da te, pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti degnasti donarmi dal tesoro della tua Passione. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Tredicesima orazione O Signore Gesù Cristo, Re invittissimo ed immortale, rammentati del dolore che sentisti quando, essendo tutte le forze del Corpo e del Cuore tuo venute meno, inchinando il capo dicesti: “Tutto è compiuto“. Perciò ti prego per tale angustia e dolore, che tu abbia misericordia di me nell’ultima ora della mia vita, quando sarà l’anima mia turbata dall’ansia dell’agonia. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Quattordicesima orazione 

O Signore Gesù Cristo, Unigenito dell’altissimo Padre, splendore e figura della sostanza sua, ricordati dell’umile preghiera con la quale raccomandasti lo spirito tuo dicendo: “Padre, raccomando nelle tue mani lo spirito mio” . E dopo piegato il capo e aperte le viscere per riscattare, esclamando mandasti fuori l’ultimo respiro. Per questa preziosissima morte ti prego, Re dei Santi, che mi faccia forte nel resistere al diavolo, al mondo ed alla carne, affinché morto al mondo, io viva a te solo, e tu riceva nell’ultima ora della mia vita lo spirito mio, che dopo lungo esilio e pellegrinaggio desidera di ritornare alla sua patria. Amen.


O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Quindicesima orazione

 O Signore Gesù Cristo, vera e feconda vita, ricordati dell’abbondante effusione del sangue tuo, allorché piegato il capo sulla Croce, il soldato Longino ti squarciò il costato da cui uscirono le ultime gocce di sangue ed acqua. Per questa amarissima Passione ferisci, ti prego, dolcissimo Gesù, il cuor mio, affinché, giorno e notte io versi lacrime di penitenza e di amore: convertimi totalmente a te perché il mio cuore sia perpetua abitazione di te e la conversione mia ti piaccia e ti sia accetta, ed il termine della mia vita sia lodevole, per lodarti insieme con tutti i Santi in eterno. Amen.

  O Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore! Amen. O Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, per la salute degli uomini crocifisso, regnante ora in cielo e in terra, abbi di noi pietà. 

Pater, Ave, Gloria

  Preghiera finale O Signore mio Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi di noi misericordia, ed a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene, e la vita eterna. Amen.