Santo Rosario: preghiera
completa
Estratto da
Santo Rosario
meditato
di Padre Giulio Maria Scozzaro
Santo Rosario: preghiera
completa
Il Santo Rosario è considerato una
preghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra
salvezza. Con il Rosario, infatti, meditiamo i “misteri” della gioia, della luce, del
dolore e della gloria di Gesù e Maria. È una preghiera semplice, umile così come
Maria. È una preghiera che facciamo insieme alla Madre di Dio. Quando con l’Ave
Maria La invitiamo a pregare per noi, la Madonna esaudisce sempre la nostra domanda, unisce
la sua preghiera alla nostra.
Il Rosario è una sintesi di tutto
il Vangelo, i misteri che si meditano sono armonie angeliche, che ci permettono
di godere la pace del Cielo, ci trasmette la gioia e la delizia conosciuta su
questa terra dai Santi.
Nel Rosario non possiamo separare
l’aspetto puramente devozionale da quello teologico dottrinale. Questi due
elementi sono così uniti da costituire un unico corpo. Se consideriamo i misteri
e tutta la sua articolazione delle parti, scopriamo una preghiera tutta permeata
della Parola di Dio, perché il fondamento del Rosario è la Parola di Dio ed è anche il
suo modo di essere.
Il messaggio del Rosario è uno
solo: il Vangelo. Se si condivide questo messaggio meditato nel Rosario, nasce
la comunione di intenti nella Chiesa. Recitando il Rosario conosci il Vangelo,
ti lasci assorbire dallo stesso Spirito che operava in Gesù nella sua missione
pubblica; che operava in Maria, dall’Annunciazione fino all’Assunzione, e che
continua ad operare ineffabilmente e potentemente nella Persona della sua Sposa
amatissima.
Quando si parla
dell’Annunciazione, conosciamo il dialogo tra la Vergine e l’Arcangelo
Gabriele; ma anche sotto la croce avvenne un’altra Annunciazione, la seconda.
Nel primo annuncio la
Madonna accolse il Figlio di Dio nel suo grembo, nel secondo
annuncio la
Madonna ha accolto ognuno di noi nel suo Cuore Immacolato. Poco
prima di spirare, Gesù ha detto: “Figlio,
ecco la tua Madre”. Questo è il secondo annuncio e lo compie Gesù, donando
tutti gli esseri umani a Maria. Nel primo, Dio Padre per mezzo dell’Arcangelo
dona Gesù a Maria; nel secondo, Gesù stesso dona tutti noi a Maria. È sempre
Maria a ricevere Gesù e tutti noi.
Il Rosario è un annuncio di Fede
perché fondato sugli eventi che hanno determinato il mistero della redenzione di
ciascuno di noi.
Il Rosario è Maria che contempla
la storia del suo Figlio e quanto è stato compiuto per la Redenzione. È la
preghiera di Maria, è la preghiera che permette a Maria di agire in un’anima
come piace a Lei, per ricolmare di Grazie quell’anima.
Il primo lavoro che compie
la Madonna è
quello di trasmettere il suo Spirito, affinché il suo Sposo -lo Spirito Santo-
riversi i suoi doni nell’anima in cui trova la sua Sposa. È Maria ad attrarre lo
Spirito Santo in un’anima, e senza la sua presenza, lo Spirito di Dio non
opererebbe. Così vuole Dio.
Scrive Paolo VI nella “Marialis cultus” al n. 44: “… è apparsa in più vivida luce l’indole
evangelica del Rosario, in quanto dal Vangelo esso trae l’enunciato dei misteri
e le principali formule; al Vangelo si ispira per suggerire, muovendo dal
gioioso saluto dell’Angelo e dal religioso assenso della Vergine,
l’atteggiamento con cui il fedele deve recitarlo: e del Vangelo ripropone, nel
susseguirsi armonioso delle Ave Maria, un mistero fondamentale: l’Incarnazione
del Verbo contemplato nel momento
decisivo dell’Annuncio fatto a Maria”.
Il Rosario è il Vangelo che
diventa preghiera, l’inno a Dio per mezzo di Maria. La recita devota e fiduciosa
del Santo Rosario è la preghiera di Gesù, preghiera cristocentrica, che
ripresenta il ricordo di quanto fece Gesù, la sua opera di Redenzione viene
meditata e diventa sempre più dominante la presenza dello Spirito di Gesù.
Il Rosario fa rivivere tutte le
tappe del “dogma della redenzione”,
equilibra il cuore e la mente, e li conduce
nell’adesione al volere divino, il quale permette di accogliere
la
Parola e di metterla in pratica.
Un’adesione che non è puramente
esteriore, ma investe e riveste di significato, ogni momento della nostra vita,
per dire sempre sì a Dio, non solo quando siamo nella gioia, ma anche quando il
dolore ci opprime e fa diventare pesante il nostro cammino.
Le anime buone e spirituali
riconoscono la grande importanza del Santo Rosario e dedicano ogni giorno del
tempo alla contemplazione dei divini misteri. È una preghiera piena di amore,
così facile e al tempo stesso così ricca. È una sintesi della preghiera. Include
la lode alla Madonna nell’Ave Maria, la supplica nella Santa Maria, la
contemplazione nei misteri, il Padre Nostro come glorificazione ed invocazione
al Padre, punto terminale di ogni nostra supplica, di ogni
preghiera.
Possiamo affermare che il Rosario
è una professione di Fede. “È il Credo
fatto preghiera”, affermava il Cardinale Newman. Pregando il Rosario,
dinanzi ai nostri occhi scorre tutto il mistero della nostra Redenzione, la
nostra mente contempla la vita di Gesù e di Maria, il nostro cuore gioisce per
quanto è stato compiuto per ognuno di noi, quanto amore hanno sprigionato i due
Sacratissimi Cuori.
Inteso così, il Santo Rosario
diventa una confessione di Fede storica, perché i misteri ci fanno
riattraversare con Maria gli eventi salvifici della nostra Redenzione. In ogni
mistero si considera ogni evento della vita di Gesù, ci aiuta a leggere più
attentamente la sua vita, ad entrare meglio e in modo esistenziale negli
avvenimenti realmente accaduti di Gesù Cristo. Questa è la grande importanza del
Santo Rosario, che non è solo preghiera vocale, ma considerazione approfondita
di ciò che Gesù fece e disse.
Recitando il Santo Rosario,
la Madonna ci
trasforma nel suo Figlio Gesù. La Maternità di Maria continua in
noi.
Il lavoro che compie
la Madonna
nelle anime umili, è silenzioso e nascosto, ma interiormente ci trasforma e
attira le compiacenze di Gesù su ognuno di noi.
È attraverso la recita del Rosario
che chiediamo Grazie ed aiuto a Gesù e a Maria, e riceviamo da Loro la forza per
realizzare degnamente il cammino della nostra santificazione, per essere “perfetti come è perfetto il Padre che è nei
cieli” (Mt 5,48). Questa santa preghiera del Rosario, ci permette di imitare
la Madonna che
“conservava tutte queste cose meditandole
nel suo cuore” (Lc 2,51).
Il Santo Rosario è stato definito:
“Catena d’oro che ci lega a Dio. Vincolo
d’amore che ci unisce agli Angeli. Torre di salvezza negli assalti dell’inferno.
Porto sicuro nel comune naufragio”.
È il libro di tutti. Il Santo
Rosario è divenuto popolare come la Croce ; è divenuto il libro di tutte le preghiere e
delle preghiere di tutti.
Papa Paolo VI nella sua Enciclica
“Marialis Cultus” ha scritto sul
Rosario: «Preghiera evangelica, incentrata nel mistero dell’incarnazione
redentrice, il Rosario è, dunque, preghiera di orientamento nettamente
cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico -la ripetizione litanica
del “Rallegrati, Maria”- diviene
anch’esso lode incessante a Cristo, termine ultimo dell’annuncio dell’Angelo e
del saluto della madre del Battista: “Benedetto il frutto del tuo seno” (Lc
1,42). Diremo di più: la ripetizione dell’Ave Maria costituisce l’ordito, sul
quale si sviluppa la contemplazione dei misteri: il Gesù che ogni Ave Maria
richiama, è quello stesso che la successione dei misteri ci propone, di volta in
volta, Figlio di Dio e della Vergine, nato in una grotta di Betlemme; presentato
dalla Madre al tempio; giovinetto pieno di zelo per le cose del Padre suo;
Redentore agonizzante nell’orto; flagellato e coronato di spine; carico della
croce e morente sul Calvario; risorto da morte e asceso alla gloria del Padre,
per effondere il dono dello Spirito. È noto che, appunto per favorire la
contemplazione e far corrispondere la mente alla voce, si usava un tempo -e la
consuetudine si è conservata in varie regioni- aggiungere al nome di Gesù, in
ogni “Ave Maria”, una clausola che
richiamasse il mistero enunciato» (MC 44).
Il Papa Giovanni Paolo II ha
sempre affermato: “Il Rosario è la mia
preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa nella sua semplicità e nella sua
profondità”.
Il Patrono dei moralisti,
Sant’Alfonso M. dé Liguori scriveva nel suo celeberrimo libro “Le Glorie di Maria”: “Tra tutte le pratiche
di lode a Maria, non ne conosco alcuna più gradita alla Madre di Dio del
Rosario”.
“Il Rosario è un modo eminentemente vantaggioso di
pregare, quando è recitato correttamente”, predicava San
Francesco di Sales.

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